La grande manipolazione culturale creata dalla fine degli anni '60 è quella per cui l'economia debba essere rimessa alla famosa "mano invisibile" di Adam Smith, piuttosto che alle coscienti scelte del regolatore politico. Tutta la ricostruzione post-bellica e le Costituzioni da cui essa è partita, è invece il rifiuto di questa falsità, dietro cui in realtà si cela la legge del più forte. Oggi, è con il termine liberalizzazione che si vende questa legge, a tutto dispetto della crescita dell'economia fisica e di un ordine più giusto.



giovedì 20 maggio 2010

IL CODACONS CHIEDE L'ELIMINAZIONE DEL COSAP PER I TAXI DI FIRENZE

ASSURDO FAR PAGARE IL CANONE DI OCCUPAZIONE DI SUOLO PUBBLICO PER LE AREE DI SOSTA DEI TAXI


Pur considerando il ruolo delle associazioni dei consumatori, funzionale al progressivo processo di distruzione del mondo del lavoro - misurazione dei processi economici in termini finanziari piuttosto che in termini fisico-economici, implicito sfruttamento del lavoro a basso costo, comparazione semplicistica tra realtà non comparabili (paesi industrializzati, in via di sviluppo, del terzo mondo), ecc. - , così come va manifestandosi in modo sempre più manifesto sotto il sistema della globalizzazione finanziaria, sono meritevoli di attenzione gli aspetti che il Codacons sottolinea relativamente all'assurda sottoposizione del servizio pubblico taxi a regime c.o.s.a.p.
Infatti, il Codacons critica fortemente il Comune di Firenze, responsabile di far pagare ai tassisti della città il canone di occupazione di suolo pubblico per le aree di sosta taxi.
"Si tratta di un paradosso assurdo, che danneggia sia i tassisti, sia gli utenti che i turisti - spiega il Presidente Codacons, Carlo Rienzi - far pagare la Cosap ai taxi (situazione che non si verifica ad esempio a Roma) è come far pagare alle aziende dei trasporti pubblici la presenza delle fermate dei bus sul suolo pubblico. Si tratta, infatti - prosegue Rienzi - di un servizio pubblico, e non di un servizio privato, motivo per il quale non è possibilie far pagare ai tassisti tale canone.
Inoltre - conclude l'associazione - l'esistenza della Cosap a danno delle auto bianche fiorentine rischia di far incrementare le tariffe, caricando sugli utenti finali il costo di questa tassa; senza contare che la presenza di taxi presenta vantaggi anche sul piano ambientale, riducendo il numero di vetture private sulle strade".

Il Direttivo Uritaxi Firenze

giovedì 13 maggio 2010

Sviluppo della domanda di servizio e false credenze.

Firenze, 12.05.10.
Egr. Vicesindaco Nardella,
decorre oggi un mese dall'incontro del 12 aprile, mentre ben tre mesi sono decorsi dall'approvazione
consiliare della mozione sulla trasparenza delle tariffe dei servizi di trasporto pubblico. La stagione turistica è formalmente cominciata.
A rischio di apparire ridicolo a chi è scettico in merito al fatto che quella mozione troverà applicazione, così come altri progetti di sviluppo, sono a sollecitarLa a riguardo.
Il settore taxi, dall'avvio della crisi, ha dimostrato di avere la maturità necessaria per fare sistema, e così concepire l'interesse di parte come un qualcosa che deve essere armonizzato con l'interesse generale.
Ricordo infatti, che i lavoratori di questo servizio pubblico hanno: sospeso fino al marzo scorso l'applicazione degli aggiornamenti tariffari Istat; accettato anche attraverso i radiotaxi - per mero spirito di collaborazione, visto che non ne erano obbligati - l'introduzione del turno libero durante la manifestazione di Pitti Immagine dello scorso gennaio; accolto con piacere l'iniziativa da Lei richiesta di estendere all'intera giornata della Festa della Donna la scontistica prevista nella fascia oraria 21-02; tollerato l'aumento del 50% del cosap, che rappresenta un vero e proprio "azzardo morale" per più motivi.

Tutto questo all'interno di una crisi - che era forse imprevedibile per la politica, ma non certo per molti operatori economici - aggravata dall'incompetente decisione della precedente Amministrazione di aumentare la flotta taxi alla vigilia del pieno manifestarsi della stessa.
La discussione tra le rappresentanze del settore ed il Suo Assessorato è stata sistematicamente resa infruttifera dalla inopportuna disputa – inopportuna in relazione alla richiesta di allineamento tra licenze "S" e licenze ordinarie, non certo per quanto concerne la tacitazione delle cause che hanno portato alla pendenza di giudizio di fronte al Consiglio di Stato – che si ha internamente al settore, tra le 594 licenze ordinarie da una parte (espressesi in assemblea unitaria con l'unanimità di voti contrari all'allineamento delle licenze "S") e le 60 licenze "S" dall'altra.
Questa discussione è stata da Lei organizzata, attraverso quattro tavoli: problematiche inerenti le licenze "S"; problemi relativi all'operatività irregolare di molti n.c.c.; problemi di mobilità; tariffe.
Mi permetto di dirLe, che quando in un documento tecnico, come quello allegatoci all'ultima lettera di convocazione per il 19 c.m., si afferma:

"... una tale misura [di allineamento] risponderebbe anche all’esigenza di potenziamento del servizio taxi [!!!] sia per un miglior contenimento di emissioni inquinanti [!!!] e segnatamente PM 10 come previsto dalla deliberazione della G.R.T. n.246 del 1 marzo 2010 (allegato A, lett. A n5), che per soddisfare una domanda in crescita anche a seguito delle recenti misure di pedonalizzazione [!!!] ...",

non se ne può che evincere, che non è chiara la situazione di crisi in cui versa il settore.
La tabella sotto dovrebbe fare un po' di chiarezza:

Richiesta taxi 2009 Dichiarato lo stato di crisi nazionale del settore
Firenze -30,00% Valutata l'eliminazione della “flessibilità”
Roma -40,00% Ottenuto aumento delle tariffe
Torino -30,00%
Bari -70,00% I tassisti cercano feste private su Facebook
Palermo -50,00%
Napoli -40,00% Tassisti in agitazione
Genova -30,00% Richiesto aumento delle tariffe
Parma -25,00%
Bologna -10,00%
Milano -40,00% Sospesa la doppia guida
(Fonti: Repubblica e Corriere della Sera).

Ora, a parte il fatto che come constata oramai ogni cittadino, non esiste alcuna carenza di servizio, semmai un eccesso di offerta che crea disagi di viabilità anche agli altri mezzi, per lo straboccare dei taxi dai posteggi (oltre che all'aeroporto ed alla stazione SMN, penso anche ai posteggi di Unità, Vespucci, Careggi, Santa Croce, Starnina, Pio Fedi, Rifredi), divenuti piccoli rispetto ai fermi di stazionamento procurati dalla bassa domanda di servizio (e dall'occupazione abusiva di mezzi non autorizzati), ma in ogni caso, può parlarsi seriamente di "potenziamento del servizio" - come fa quel documento tecnico - con un aumento del 3% dell'offerta taxi che l'allineamento procurerebbe? Sempre per la medesima ragione, può parlarsi seriamente di "contenimento di emissioni inquinanti"? Ed in merito alla "domanda in crescita", a cui addirittura avrebbe contribuito la pedonalizzazione, quali sono i dati tecnico-statistici in Vostro possesso per affermare un qualcosa che, quanto meno lascia perplesso chi sta per strada tutto il giorno?

E' ovvio infatti, che se queste sono le credenze che riguardano lo stato in essere del nostro servizio, l'avvio di progetti di sviluppo diretto o indiretto della domanda di servizio, è minata sul nascere.

Cordialmente saluto ed auguro buon lavoro.

Claudio Giudici
Presidente Uritaxi Toscana

martedì 11 maggio 2010

A TUTTE LE ORGANIZZAZIONI NAZIONALI DEL SETTORE TAXI

08.05.2010 (Roma) - Nell’ultima riunione del parlamentino abbiamo siglato un documento dove si proclama lo stato di agitazione della categoria, perché insoddisfatti dell’ultima stesura delle modifiche all’1 quater che secondo il Ministero era quella definitiva.
Abbiamo quindi richiesto un incontro urgente con il Ministro e, nel caso il Governo dovesse procedere unilateralmente nell’approvare le modifiche da noi NON CONDIVISE, ci siamo impegnati a proclamare una manifestazione nazionale della categoria. Abbiamo inoltre convenuto che, nonostante il prezioso impegno dei suoi componenti, il tavolo tecnico aveva esaurito il proprio mandato.
Nel frattempo, Nicola Di Giacobbe “scalpitava”, accusando tutti gli altri sindacati di non voler scioperare perché affetti dalla sindrome del Governo amico (malattia da lui ben conosciuta perché ne è stato affetto a lungo ai tempi del governo Prodi/Bersani – quando, nonostante avessero già liberalizzato il sevizio per decreto, abbiamo dovuto prenderlo per il “gravattino” per farlo scendere in piazza con noi, per quanto era malato. Stessa cosa quando Veltroni era sindaco di Roma).
Oggi arriva dal Ministero una convocazione del tavolo tecnico.
Per il momento non vedo ancora nessuno rilevare che NON C’E’ STATA ANCORA NESSUNA CONVOCAZIONE DEL PARLAMENTINO DA PARTE DEL MINISTRO, come da noi richiesto, ma semplicemente una convocazione del tavolo tecnico che, tra l’altro, non c’è più.
Ma la cosa più sorprendente, è che anche lo stesso Di Giacobbe, in genere molto attento ai particolari, stavolta non rileva affatto tale anomalia, e mette addirittura a disposizione la sua sala per dare mandato al tavolo tecnico di recarsi all’incontro con il Ministero, chiedendo cortesemente al Ministero stesso di posticipare la riunione in orario pomeridiano o serale per chi viene da lontano…. E pensare che soltanto il giorno prima, lo stesso Di Giacobbe aveva inviato a tutti i sindacati una comunicazione dove, in seguito a un ordine del giorno approvato dal Parlamento, si insisteva sulla necessità di una manifestazione nazionale.
Allora mi chiedo, che cosa è cambiato in un solo giorno? Dovete scusarmi, ma nonostante lo sforzo, io non riesco ancora a dare una spiegazione logica a tutto quello che sta succedendo. L’unica chiave di lettura che riesco a trovare, è che ci stiamo prendendo in giro l’uno con l’altro... o forse Di Giacobbe nella sua comunicazione del giorno successivo (07.05.2010), intendeva mettere a disposizione la sua sala, non per dare mandato al tavolo tecnico, ma per organizzare la manifestazione nazionale? Sinceramente, non ci si riesce più a capire niente. Forse sarà una strategia? Personalmente vedo troppa incoerenza nei nostri atteggiamenti dal punto di vista sindacale, e credo di non essere l’unico ad avere questa sensazione.
Per quello che riguarda la nostra organizzazione ribadiamo la nostra posizione con molta chiarezza: per noi l’ultima stesura del documento del Ministero è INACCETTABILE, perché attraverso le così dette eccezioni e attraverso i contratti, vengono vanificati tutti i principi e i contenuti che erano all’origine del milleproroghe. Inoltre, secondo noi il tempo massimo è stato ormai ampiamente superato ed è giunta l’ora di AGIRE.
Quindi nessun incontro con il ministero, se non quello chiarificatore richiesto dal parlamentino con il Ministro. Se ciò non dovesse avvenire in tempi brevi, riuniamoci sì, ma solo per decidere le azioni di lotta da intraprendere. Vorrei pertanto invitare tutti i rappresentanti sindacali nazionali, compresi i componenti dell’ex tavolo tecnico, a non ripetere l’errore che è stato già commesso in passato di assumersi la responsabilità di recarsi all’incontro, senza alcun mandato del parlamentino.
Se poi invece qualcuno pensasse che l’ultima stesura del documento del Ministero fosse un buon risultato, lo dica chiaramente. Noi siamo consapevoli che le poche righe che stiamo scrivendo determineranno il nostro futuro, coinvolgendo i destini di migliaia e migliaia di persone.
Proponiamo quindi di attivarci per sottoporre il testo ad un’assemblea nazionale della categoria, dove saranno direttamente i tassisti ad avere la possibilità di decidere di quale morte morire.
Spero di essere stato sufficientemente chiaro. Non credo che occorra aggiungere altro, per il momento.

Loreno Bittarelli
Presidente Nazionale Uritaxi

mercoledì 5 maggio 2010

 Al Sig. Sindaco del Comune di Firenze Dott. Matteo Renzi

Al Vicesindaco e Assessore allo Sviluppo Economico del Comune di Firenze Dott. Dario Nardella

Oggetto: interrogazione su eventuali forme di concorrenza sleale, in relazione al c.o.s.a.p.

Siamo a richiedere se il canone per l'occupazione del suolo pubblico gravi o meno anche sulle imprese di trasporto turistico (......, ecc.), e se sì, se per importi al mq eguali a quelli sostenuti dal servizio pubblico taxi.

Questi vettori, infatti, sono tutti dotati di piazzole di stazionamento come il servizio taxi.

In caso di risposta negativa alle domande di cui sopra:

1 – le succitate imprese per il trasporto “turistico”, afferiscono al trasporto pubblico di linea?

2 – qual è l'elemento di discrimine tra il servizio di trasporto pubblico di linea ed il servizio di trasporto pubblico taxi, che porta a gravare col c.o.s.a.p. quest'ultimo?

Richiediamo tutto ciò, ovviamente, affinchè la Sua Amministrazione possa valutare se una situazione discriminatoria, che perfezioni pratiche di concorrenza sleale, sia in essere.

In attesa di una risposta della Sua Amministrazione comunale, augurando un buon lavoro, cordialmente salutiamo.


Firenze, 4 maggio 2010.

Claudio Giudici
Presidente Uritaxi Firenze

giovedì 15 aprile 2010

A braccetto con la ragione


Firenze, 14.04.10 - Nelle ultime ore la disinformatia si è messa all'opera: la parola d'ordine è “Uritaxi va a braccetto con l'Amministrazione!”. Il bello è che questa solita opera di disinformazione è attuata da coloro i quali sono andati a braccetto con le amministrazioni precedenti; quelle amministrazioni che hanno tollerato il radicamento degli n.c.c. irregolari sul territorio; consentito l'avvio del fenomeno dei bus turistici senza che fosse sfruttata l'opportunità per la categoria di parteciparne; contribuito, in modo più o meno diretto, a creare il papocchio relativo alle licenze “S”.

Circa quest'ultimo punto, abbiamo sul capo la spada di Damocle di una sentenza del Consiglio di Stato, che se arrivasse, aprirebbe un disastroso scenario.

Oggi, abbiamo un'Amministrazione che, diversamente da quelle che erano le nostre stesse aspettative iniziali, ha dimostrato un insolito decisionismo. Siccome questa Amministrazione fino al 2013 almeno, sarà il primo interlocutore con cui avremo a che fare, ritengo che a prescindere dalle simpatie politiche, si debba avere sistematicamente un approccio costruttivo: per il bene dei tassisti e per il bene della Città. Questo non implica l'obbedienza alle ingiustizie. Nessuna ingiustizia sarà tollerata!

In una fase storica in cui il fenomeno della concertazione – che è un fenomeno co-decisionale per essenza – è stato dichiarato superato, è chiaro che non si decide più insieme, ma al massimo, si viene interpellati in via consultiva. Personalmente, sono piuttosto disincantato dal mito della concertazione, che, se rimesso ad un'analisi di principio e storica (dal protocollo Ciampi in poi), non può esser considerato un fenomeno positivo in quanto fraudolentemente legato all'inflazione nominale piuttosto che a quella reale.

Dunque, lo urlo a rappresentati e rappresentanti: i sindacati vengono solo consultati! Per esser oltre che consultati, anche autenticamente ascoltati, bisogna che autenticamente si voglia dialogare con l'Amministrazione. Quando nella “lista della spesa” che presentiamo a degli assessori, si richiedono i bagni per i tassisti, è auto-evidente che non si è portatori di un autentico spirito di dialogo, ma si stanno facendo i capricci. Quando ci presentiamo di fronte a delle istituzioni – come successo con l'incontro del 12 c.m. – e ci si permette di rivolgerci con esternazioni del tipo “ma che ci prendete per il culo!”, “te tu ti devi mettere nel capo”, od altro, ritengo che si fomenti nell'interlocutore una insana voglia di rivalsa, che però – è bene ricordarlo – non ricade semplicemente sul “coraggioso” che si è posto in quei modi, ma su un'intera massa di lavoratori.

Il quadro politico di fondo, all'interno del quale rischiamo di essere intrappolati, è piuttosto critico. Vi sono una serie di spari incrociati, dove nel mezzo rischiamo di finirci noi.

Ieri sono stato chiamato da un giornale locale affinchè potessi intervenire con una dichiarazione ufficiale. Alla luce della situazione emersa tra il 12 ed il 13 c.m., ho ritenuto inopportuno intervenire. Rispondere colpo su colpo non ci aiuta, perchè non ci fa risalire all'origine dei problemi. L'Amministrazione, intorno a questa storia delle licenze “S”, è in seria difficoltà, ed il prezzo della sua difficoltà rischiamo di pagarlo noi. E' dunque nostro interesse fare in modo che essa individui un modo efficacie, grazie a cui togliere le castagne dal fuoco. Allo stato attuale, nessuno sa, se essa lo abbia individuato. Venerdì dovremmo conoscere l'indirizzo ufficiale dell'Amministrazione. Fino a quel momento ogni chiacchiera servirà soltanto a creare caos tra i lavoratori.

Circa l'accusa che mi rivolge l'Unica Taxi – Cgil, di tacere in merito alle “problematiche ed affermazioni” fatte dal Vicesindaco Nardella, la cosa è vera e così motivabile: 1) sulla possibilità di concessioni da fare alle licenze “S”, sono vincolato dall'Assemblea Uritaxi (anche le altre rappresentanze sindacali si sono fatte vincolare?); 2) le 60 licenze “S” chiedono insistentemente più ore radio a causa della carenza di lavoro che colpisce tutta la categoria (e non solo le “S”): mi sono già più volte espresso sia dal punto di vista morale che dal punto di vista economico, sulla inopportunità di questa insistenza.

La mia lettera al Vicesindaco Nardella, ribalta coscientemente l'ordine dei temi, mettendo al primo punto la questione dello sviluppo e proponendo progetti concreti. Infatti, come più volte ho ripetuto negli ultimi due anni, dobbiamo ricreare le condizioni di redditività oraria per risolvere i problemi di tutta la categoria. Se ciò viene raggiunto, saranno i titolari delle licenze “S”, i primi a placare l'insistenza delle loro richieste. Parallelamente, se il lavoro torna a crescere, saranno i titolari di licenze “O”, i primi a veder come opportuno un progressivo allineamento delle “S”, prima che l'Amministrazione decida di emetter nuove licenze. Non si veda tutto ciò come utopistico: su piccoli numeri come sono i quantitativi taxi, come bastano piccoli cali in termini assoluti per veder crollare il lavoro, così bastano piccoli aumenti in termini assoluti per veder riesplodere il lavoro.
Dunque, ricapitolando: in merito alla sentenza del Consiglio di Stato, sia l'Amministrazione ad agire efficacemente (noi abbiamo più volte invitato la categoria a dotarsi di uno studio legale; nell'inazione, vi abbiamo proceduto con le nostre forze); in merito alle 60 licenze “S” in attività, l'Amministrazione adotti progetti di sviluppo ed i problemi saranno risolti automaticamente.


Claudio Giudici
Presidente Uritaxi Firenze

martedì 13 aprile 2010

Sviluppo, legalità, efficienza.


Firenze, 13 aprile 2010.
Egr. Vicesindaco Nardella,
sulla scorta dell'incontro di ieri, cerco di delineare il quadro della situazione.

Siamo appena entrati nella stagione turistica, quella che per i lavoratori del settore taxi dovrebbe consentire di mediare la magra autunnale ed invernale. Alla luce di ciò, l'occasione di incontro avutasi ieri, poteva essere d'oro, per parlare di ciò che all'o.d.g. Lei stesso aveva posto: 1) aspetti inerenti alla mobilità ed aree di sosta e problematiche relative al noleggio con conducente; 2) erogazione del servizio ed attivazione iniziative promozionali dell’Amministrazione comunale.

Partirò dallo sviluppo, in quanto a tal riguardo la discussione è stata sostanzialmente nulla ed, ancora una volta, si è passata circa metà del tempo a parlare di questioni burocratiche, delle cui parti determinanti, non è ancora chiaro cosa fare.

Se noi dessimo impulso immediato alla concretizzazione della delibera consiliare sulla trasparenza delle tariffe, avremmo già contribuito a colpire alla radice più problemi: le forme di raggiro del turismo che tanto danno recano alla Città; il calo del lavoro del settore taxi.

Avrei voluto presentarLe – lo faccio ora – un progetto e-commerce – all'interno della categoria più semplicemente conosciuto come “progetto internet” – che sareste in Italia i primi a patrocinare, promuovere, (magari) finanziare. Esso non è un semplice progetto informativo. Esso mira a fare branding in merito al marchio “Firenze” oltre a quello “taxi” o “Florence Taxi”. Esso potrebbe riguardare tutta la categoria (Socota, Cotafi, InTaxi, licenze “O”, licenze “S”, singoli e conduttori). Esso necessiterebbe di: 1) un sito web dedicato; 2) una serie di partnership con gli operatori del turismo on line ed off line; 3) un promoter professionale che implementi e curi gli accordi; 4) del personale (hostess o steward) per l'accoglienza all'aeroporto ed alle stazioni, da reperire nella forma del tirocinio presso gli istituti di formazione competenti.

Così il livello amministrativo, il settore taxi, quello turistico e quello formativo, sarebbero tutti uniti dal collant della tecnologia internet, in un progetto comune dove si fa sistema e si crea sviluppo grazie alla direzione d'orchestra del Suo Assessorato.

Questo progetto lo avevo personalmente seguito, ottenendo il consenso di tutte le rappresentanze, ma poi si è fermato per motivi di deficit di lungimiranza e di coraggio.

Ieri ho avuto fugaci trenta secondi circa, per accennarle la cosa, resi esausti dalle altre questioni.

Ritengo che se lavorassimo di più ai progetti di sviluppo, ogni altro problema diverrebbe secondario. La stessa insistente richiesta delle licenze “S” di avere più ore radio, verrebbe automaticamente assorbita o resa opportuna, dalla maggior domanda di servizio oraria che avremmo grazie a quelli.

L'incontro, invece, ha primariamente sviscerato, di fronte all'opportuna presenza dell'Ass. Mattei, alcune problematiche di mobilità: via dell'Oriuolo, via Valfonda, le aree di sosta. In merito a queste ultime, talune rappresentanze hanno avanzato addirittura la richiesta, definiamola naif, di avere dei bagni.

In generale, direi che nel settore del trasporto persone dobbiamo far tornare a dominare un principio di legalità e di efficienza.

In merito alla legalità, per le questioni 1) aree di sosta (posteggi taxi), 2) vettori alternativi (n.c.c. ed auto di cortesia in particolare), 3) vettori non alternativi ma che si presentano come tali (risciò), siamo di fronte ad un deficit che non aiuta il servizio pubblico taxi del Comune di Firenze. Circa i punti 2) e 3), possiamo rilevare un generale quadro di illegalità, come elemento decisivo per la stessa vita del fenomeno.

Se non visualizziamo questo principio di legalità non possiamo, in via sistematica, concretizzare quelle azioni necessarie ad una corretta funzionalità di tutto il settore del trasporto persone. Dunque, in concreto, le aree di sosta taxi devono essere ben tratteggiate, ed i veicoli non autorizzati lì presenti devono essere sanzionati e/o rimossi; gli n.c.c. autorizzati da comuni diversi da quello fiorentino, se posteggiano in rimesse presenti sul suolo fiorentino devono essere sanzionati (la polizia amministrativa segue un taxi durante tutto il tragitto di un servizio, così la stessa cosa può fare con un n.c.c.); agli n.c.c. deve esser chiesto conto di una commessa di servizio documentabile, proprio come al vigile il tassista che vuole prelevare qualcuno all'interno di piazza Duomo, documenta la richiesta di servizio tramite il dispositivo elettronico. Tutto ciò per dire che se i controlli si vogliono fare, si possono fare già alla luce dell'attuale legge 21/92. Lo stesso vale per i risciò, la cui sostenibilità economica è consentita soltanto dall'illecita richiesta di un corrispettivo mascherato nominalmente dal termine mancia (a titolo di verifica, si provi a dare una cifra inferiore agli 8 euro), proprio perchè il fulcro del fenomeno, tra tutti gli escamotage normativi di contorno, non è lecito.

In merito ad alcuni di questi punti, possiamo già rilevare i primi interventi amministrativi.

Circa l'efficienza del servizio, continuiamo a ripetere che serve poter circolare, ma ben comprendiamo che il piano delle preferenziali di cui hanno parlato anche le testate locali, non possa essere attuato finchè non diverrà definitiva la viabilità del trasporto pubblico di linea. D'altra parte, sempre in merito all'efficienza del servizio, il lavoratore deve contraddistinguersi per la cortesia nei confronti dell'utenza, e ben possiamo comprendere che dubbi in merito all'effettività della stessa abbiate, quando, come rappresentanze, ci poniamo di fronte a Voi in modo che definire colorito è eufemistico.

Augurando un buon lavoro, cordialmente saluto.


Claudio Giudici
Presidente Uritaxi Firenze

P.S.: Le allego le foto del posteggio taxi di via Roma, al di fuori del quale stamani ho lasciato la mia vettura taxi (passibile di multa), perchè in quello vi erano indebitamente posteggiati un furgone ed un n.c.c.

domenica 21 marzo 2010

Tonfi, ubriachi, e due ore di attesa per non veder tutelato il diritto all'occupazione del suolo pubblico

Firenze, 21 marzo 2010.















Gent.ssimi Sindaco Renzi, Vicesindaco Nardella, Ass. Mattei,
mi rivolgo contemporaneamente ai livelli istituzionali che rappresentate, perchè questi vengono a coprire le questioni che qui vengo a proporVi, dopo il mio “folkloristico” ultimo sabato di lavoro serale.
Sabato 20 u.s., mi sono trovato costretto alle ore 21,21 a richiedere l'intervento della Polizia Municipale, per l'occupazione da parte di dieci mezzi privati di tutto il posteggio taxi di via il Prato, obbligando le vetture del servizio pubblico “taxi” a sostare in doppia fila, occupando parte dell'unica corsia di marcia in direzione centro.
Alle 23,29 – dopo due ore ed otto minuti (!) – vengo richiamato dall'operatore che seguiva il caso, il quale mi comunica che gli agenti non hanno potuto procedere, a causa di “segnaletica contraddittoria”. Con riferimento a via il Prato n. 5 (di fronte al posteggio taxi), dovreste trovare i dettagli del caso segnalato ed archiviato dalla Polizia.
Ben comprenderete che questo caso offre lo spunto per una serie di questioni.
Primo, l'intervento della Polizia Municipale avviene dopo un tempo spropositato dal fatto denunciato; secondo, il posteggio taxi per cui si paga un canone di occupazione del suolo e per cui proprio in questi giorni ci chiedete un maggior importo, non è né di fatto tutelato, né in potenza tutelabile, se quelli sono i tempi di intervento (e quelli sono!). Il fatto che fosse sabato non discrimina. Infatti, giorni prima, verso le 17 segnalai il medesimo problema al posteggio taxi di piazzale Donatello. Otto vetture private lo occupavano. Dopo un'ora e trentasei minuti vengo richiamato dall'operatore, il quale mi chiede se mi trovavo sempre sul posto (!). Di questi tempi capita di stare anche novanta minuti fermi ad un posteggio in attesa di un servizio, ma sarebbe catastrofico se ciò avvenisse di fronte ad una clinica di un pomeriggio feriale!
A scanso di equivoci, tengo a precisare, che da parte mia non vi è alcuna implicita critica al lavoro apprezzabilissimo degli operatori della Polizia Municipale. Trattasi delle ovvie conseguenze procurate dai tagli imposti dal patto di stabilità!
A parziale prova del sabato di cui Vi rendo conto, allego una foto che purtroppo non ho potuto fare a pieno campo, a causa della presenza sul posto di due signori in evidente stato di ubriachezza, che dopo aver recato disturbo al kebabbaro di fronte al posteggio taxi, decidevano di mandare a quel paese i tassisti posteggiati in doppia fila. Proprio per questo, ritenevo di non prodigarmi in plastiche posizioni fotografiche che attirassero l'attenzione dei due signori, onde evitare il ripetersi dell'esperienza vissuta qualche giorno prima, in via Panicale, verso le 19,30, dove un gruppetto di signori pensavano bene di prendere a calci il paraurti anteriore della mia vettura, mentre passavo a passo d'uomo con due impauriti turisti francesi, prossimi ad entrare in un ristorante della zona. Oppure ancora, quanto capitato sabato scorso ad un collega, padre di famiglia prossimo alla sessantina, che al Ponte alle Grazie, anch'egli con tanto di utenza in vettura, si è preso un “tonfo” sul vetro della vettura, da parte di un gruppetto di ragazzi alterati dall'alcool (giorni prima mi era successo la medesima cosa in via Verdi).
Concludendo, vista la difficile risoluzione delle criticità che derivano dai casi che Vi sottopongo (carenza di forze di polizia, cultura dell'abuso dell'alcool, ecc.), sono a chiedere: personalmente, come già vi ho esternato, ritengo quanto mai inopportuno il rialzo del cosap che andate attuando, ma per quanto riguarda il servizio pubblico “taxi”, ritenete veramente opportuno elevare questo canone, quando in Italia per questo servizio, è un caso più unico che raro il pagarlo, e quando l'usura ed i relativi costi manutentivi che esso genera sono sostanzialmente nulli, e considerata la sostanziale impossibilità a tutelare il diritto che deriva dal pagamento del canone (che in realtà dovrebbe essere un presupposto ontologico del servizio)?

Augurando buon lavoro, porgo distinti saluti.

Claudio Giudici
Presidente Uritaxi Firenze