Firenze, 23 febbraio 2010 - “ ... il fine è la giustizia e la verità e la libertà di poter operare nella legalità e nella trasparenza senza sentirsi osservati come ladri per colpa di altri che non rispettano regole e leggi.” Sono queste le parole di un gruppo di noleggiatori del Lazio, i quali, pare, mirano al rispetto della legge, perchè hanno ben compreso che l'attuale fase di incertezza legislativa, di vera e propria vacanza legislativa, è di fatto una deregolamentazione del settore; e nella vacanza delle leggi, proprio come avviene quando il proprietario di casa non c'è, ad approfittarsene sono gli sciacalli.
E' chiaro a tutti – anche se non gradito a tutti – che il principio ispiratore di tutta la normativa (compresa quella europea) del trasporto locale, è il principio di territorialità, in base al quale è il soggetto emittente la licenza taxi o l'autorizzazione di noleggio con conducente, ossia il comune, che ha titolo per stabilire quali siano le effettive esigenze del proprio territorio per accogliere operatori del trasporto persone.
Negli anni però, questo principio, che prima che essere di legge è di buon senso, è stato progressivamente violato. Questa violazione è perpetrata sì dal piccolo conducente, magari “cliente” di qualche compiacente amministratore locale che ha proceduto ad emettere il titolo autorizzativo pur mancandone il presupposto di fondo (la effettiva domanda di servizio) – così costringendo gioco forza l'autorizzato ad andare a ricercare il lavoro nei comuni più grandi dove non potrebbe operare – , ma è perpetrata soprattutto da società già operative o che in prospettiva potrebbero sorgere, attuando operazioni di sciacallaggio in grande stile, in un settore che ancora resiste ad entrare nel museo degli orrori del liberismo filo-speculativo che tanti danni ha prodotto negli ultimi venti anni.
E apologeta indiscussa di questa cultura del liberismo economico è la candidata alla presidenza del Lazio, Emma Bonino.
La Bonino dopo averci raccontato negli ultimi anni che i modelli da seguire erano Blair e Zapatero, oggi, con una crisi economico-finanziaria che ha smascherato le politiche economiche fatte di liberalizzazioni-privatizzazioni, dove la crescita di Gran Bretagna e Spagna è stata prevalentemente fittizia, frutto della cosmesi avuta grazie a bolle speculative, continua a propinare il dogma liberista come soluzione alla fase attuale.
E' allora un caso vedere nelle liste dei candidati al Consiglio regionale laziale un esponente dei noleggiatori? Quest'ultimo intende farsi portatore della cultura liberista così funzionale agli speculatori, ai capitani coraggiosi che chiedono meno regole per impossessarsi di interi settori economici, intende essere espressione del “grande bluff, [ossia] come negli ultimi cinque anni tre persone molto intelligenti con dietro un po’ di soldi di qualche imprenditore del Nord neanche del settore, un avvocato che ne sa una più del diavolo, un blogger veramente invidiabile e duecento operatori provenienti da Veneto, Campania, Toscana [...] Lazio hanno fatto valere le proprie idee e condizionato un intero settore [mettendo] sotto scacco il sindaco Alemanno, il Direttore dell’aeroporto di Fiumicino e ancora più grave il Ministro dei Trasporti che è un politico con un'esperienza quarantennale” – come è stato definito dal gruppo di noleggiatori del Lazio con cui è stata aperta questa riflessione – o cos'altro?
Ma in tutta questa storia, il nemico è il liberismo, la deregulation, la liberalizzazione del settore, e chiaramente tutti coloro che se ne fanno promotori; non è invece chiaro chi non se ne faccia promotore. Per esempio, non vorremmo che in questa strana partita per il ripristino della legalità nel settore del trasporto persone, che da troppo tempo si protrae, stesse giocando un ruolo determinante anche qualche esponente del PdL, magari chi è stato relatore di un emendamento al cd. “decreto Alitalia” che modificava la legge Marzano in misura tale da rendere non più personalmente perseguibili i reati di bancarotta a meno del definitivo fallimento dell'azienda coinvolta, cosa che provocò la minaccia di dimissioni del ministro dell'economia Giulio Tremonti in caso di approvazione ...
Claudio Giudici
Presidente Uritaxi Toscana
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