27.09.10 - In seguito all'ultima Assemblea dei Soci Socota, mi viene richiesto da molti nostri iscritti di prendere posizione pubblica in merito agli attacchi sindacali e personali ricevuti da parte di varie rappresentanze di categoria. Non c'è niente di nuovo sotto il sole. Per quanto riguarda gli attacchi personali, già Roberto Cassigoli, leader di Unica Taxi Cgil, con lettera aperta del 9 giugno u.s. si era “interessato” a me. Ritenni inutile qualsiasi risposta pubblica, sia per una questione di merito – le questioni personali non possono riguardare organizzazioni rappresentative di interessi comuni – sia per una questione di metodo. A Cassigoli palesai personalmente, in via amichevole e confidenziale, nella sala riunioni Cotafi, insieme a Cioncolini e Catanese, l'opinione per cui una persona della sua esperienza non poteva abbandonarsi a risposte di stomaco, che l'attesa del sonno di una notte, avrebbe opportunamente evitato di render pubbliche. Evidentemente però, altri, tra cui anche suoi collaboratori, intendono ribadire quel modo di fare. Se lo reputano funzionale alla propria azione sindacale e manageriale, non spetta a me, ma ai loro associati metter bocca.
Circa invece gli attacchi ricevuti da Uritaxi, cerchiamo di essere fattivi. Noi, quando valutammo come non più funzionale al perseguimento degli interessi di categoria la nostra partecipazione al C.u.t., più che piagnucolare decidemmo di denunciare cosa non ci tornava, parlammo di “sistema” di controllo della categoria – che invero ha provato ad esercitare la sua influenza anche durante questa ultima vicenda – ed uscimmo da quell'organismo. Ora, se per questi signori il problema della categoria è Uritaxi, perchè con molteplici documenti, in modo più o meno esplicito, la nostra organizzazione è stata invitata a rientrare nel C.u.t.? Se ci sono atti da me redatti o cose da me dette che secondo loro recano danno alla categoria, invece che parlarne nelle sedi sbagliate, in mia assenza, perchè non fare un bell'incontro pubblico?
Vi dico come la vedo io: sulla spiaggia c'è una gara tra bambini a chi fa il castello più bello; dei bambini si sono accorti che il loro castello non trova grandi apprezzamenti, e piuttosto che cercare di migliorare la loro opera, si sono messi a piagnucolare ed a provare a distruggere il castello degli altri bambini, che è più apprezzato.
Mi pare doveroso intervenire anche in merito ad un documento che non mi è noto cosa contenesse e che avrebbe firmato il nostro ex consigliere Marco Mercatelli. Sia chiaro che lui stesso deve riconoscere la sua responsabilità politico-sindacale per ciò che ha fatto, tuttavia non ce la sentiamo di giudicarlo umanamente, sia per certe difficoltà personali che sta passando, sia per la capziosità dei soggetti in cui si è imbattuto. Mi chiedo perchè questo documento sia stato presentato soltanto durante un'assemblea, invece che reso pubblico prima. E' evidente che si è trattato del solito trappolotto servito solo per infangare Uritaxi ed in cui i più ingenui sono caduti. Questo è il modo di operare di certe rappresentanze; se ne sono appagati sia materialmente che moralmente, continuino pure.
La posizione di Uritaxi in merito all'Assemblea era chiara; accusarci di aver tenuto due piedi su due staffe è frutto d'ignoranza o stupidità, ed è funzionale a chi organizza i trappolotti. Esplicitai la posizione Uritaxi con documenti pubblici del 7 agosto scorso: “Uritaxi ritiene inopportuna una nuova contrattazione con i titolari di licenza S che preveda l'estensione dell'uso della radio ad 8 ore in primanza. Altrettanto però, riteniamo inopportuna qualsiasi forma di epurazione di gruppo. Tutto ciò che sta nel mezzo a questi due estremi, per noi può essere oggetto di valutazione. E' ovvio, che si tratta di questioni su cui dovranno esprimersi i corpi sociali delle cooperative”, e del 10 settembre (quasi avessimo annusato trappolotti in arrivo): “Laddove una cooperativa non abbia ancora deciso cosa fare, secondo noi è opportuno convocare quanto prima l'Assemblea dei Soci per decidere se ricorrere ad un referendum di cooperativa oppure esprimersi immediatamente durante la stessa”. A parte il grave fatto che quest'ultima opzione è stata preclusa ad un corpo sociale, alla luce di questi documenti pubblici non comprendo chi potesse esternare per Uritaxi volontà diverse rispetto a quelle rese pubbliche dal suo Presidente e decise dal suo Consiglio.
In merito al nuovo consigliere Uritaxi, Simone Fracassini (MI10), alcune precisazioni. Simone non è politicamente corretto e non parla il latino, ma ha il coraggio di compromettersi. I politicamente corretti non hanno il coraggio delle proprie idee, o non hanno idee, spesso sono subdoli e tirano pacchi. Simone in pubblico viene spesso tradito dalla propria impulsività. Egli è mesi che si impegna per il sindacato, senza mai aver chiesto un euro di rimborso. Ha strutturato le due convenzioni che io ho solo perfezionato e concluso. Senza di lui Uritaxi sarebbe quasi inesistente in Socota. Egli, pur non ritenendosi adatto al ruolo di rappresentante sindacale, ha accettato la richiesta di più diretta collaborazione che gli abbiamo avanzato, per evidenti ragioni di forza maggiore. Simone è il primo a riconoscere che in categoria ci sono persone molto preparate ed autorevoli, tuttavia questi spesso non hanno il coraggio di compromettersi e non sanno inserire il proprio ego all'interno di processi funzionali al perseguimento di interessi comuni. Quando decideranno di entrare in domini superiori rispetto a quello della mera esibizione delle proprie idee – diritto che nessuno gli nega – saranno molto più utili all'interesse comune.
Dunque, suggerisco di non fare tanto gli schizzinosi e di offrirci soluzioni concrete. Io e tutto il Consiglio siamo con Simone.
Concludendo, la valutazione complessiva di questa ultima vicenda relativa al nuovo rapporto di affiliazione è la seguente: la categoria ha dimostrato di esser composta da “uomini capaci di intendere e di volere”; essa necessita di rappresentanti non di tutori. Il rappresentante è tale solo quando manifesta la volontà del rappresentato, non quando la mistifica. Il rappresentante può suggerire, non precludere.
Claudio Giudici
Presidente Uritaxi Firenze
P.S.: non state dietro a chi vi dice che Uritaxi farebbe gli interessi della sola Cotafi. E' ovvio che certi portatori d'interesse provino ad avvantaggiarsi affermando ciò, alla luce del divide et impera. In realtà io ed Uritaxi siamo invisi alla dirigenza di entrambe le cooperative, perchè siamo pubblicamente critici sulla gestione delle stesse. Ci capiranno col tempo. Tutto ciò non toglie che senso di responsabilità ci imponga di confrontarci con tutte le rappresentanze.