Ai cittadini si chiede la temperanza; agli amministratori si chiede la virtù; ed invece siamo alla volontà di potenza di Friedrich Nietzsche.
Il Vicesindaco Nardella prova a dettare l'agenda attraverso le pagine di Repubblica del sabato e della domenica (i giorni più letti) ed in tanti cadono nella trappola. Egli denuncia che i tassisti vogliono l'aumento delle tariffe. In giorni caratterizzati da un'esplosione del traffico senza precedenti, il Vicesindaco scatena una vera e propria guerra asimmetrica contro la categoria taxi: Nardella lancia il sasso, ed a ruota seguono le associazioni imprenditoriali a lui vicine. Il Presidente della Camera di Commercio di Firenze, Vasco Galgani parla di liberalizzazione del servizio. Nei giorni della crisi dell'Irlanda, la realtà più liberalizzata in Europa (insieme a Spagna e Gran Bretagna, non a caso anch'esse in piena crisi strutturale), non si capisce con quale livello di competenza si possano fare simili affermazioni.
Il pretesto dell'attacco di Nardella è rappresentato dall'ennesimo memorandum inviato all'Amministrazione, in cui si ricorda che a fine anno saranno già tre gli aggiornamenti tariffari Istat in sospeso (quattro sulle tariffe predeterminate) – non un aumento reale delle tariffe dunque, ma il parziale recupero della svalutazione reddituale generata dall'inflazione. Nardella parla di “richiesta inaccettabile in periodo di crisi”; tuttavia di questa crisi non si ricordò quando lo scorso anno le rappresentanze di categoria chiesero un alleggerimento dell'imposizione fiscale, ed invece si ritrovarono un aumento del c.o.s.a.p. del 40%. Ciò che è veramente inaccettabile è che con tanta disinvoltura si violi la legge, disconoscendo i diritti di chi lavora ed i fondamenti della rappresentanza sindacale: infatti Nardella non incontra più le rappresentanze sindacali del settore taxi, da quando si è deciso di impugnare la delibera sulle licenze “S”. Siamo a “la palla è mia e ci gioco io”, se la partita non va come ci si augura. Se cose di questo genere fossero state fatte da amministrazioni di centro-destra, si sarebbe parlato di deriva fascista.
Le problematiche che la pedonalizzazione del Duomo hanno generato alla Città, cominciano ad essere avvertite in tutta la loro portata. Purtroppo l'Amministrazione Renzi ha legato gran parte della propria immagine a questa iniziativa. Essa, per quanto bella, dopo 13 mesi di sperimentazione delle tratte dei mezzi pubblici – che doveva concludersi in 3 mesi –, è risultata di fatto non sostenibile per l'attuale livello infrastrutturale della Città. Si è riusciti con l'Amministrazione Renzi a peggiorare ciò che si pensava non peggiorabile: il traffico. La velocità commerciale è scesa a livelli record, e la fascia del traffico si è prolungata fino ad orari mai visti prima: intasamenti fino alle nove e mezza della sera. In attesa che infrastrutture come la tangenziale sotterranea nord-sud siano approvate e concluse, l'unico modo per conciliare le esigenze reali dei cittadini con quelle del turismo è una pedonalizzazione limitata alla sola giornata domenicale. Ma se l'Amministrazione farà come con il settore taxi, il problema reale verrà accantonato e sostituito da mere operazioni d'immagine.
Claudio Giudici
Presidente Uritaxi Firenze