La grande manipolazione culturale creata dalla fine degli anni '60 è quella per cui l'economia debba essere rimessa alla famosa "mano invisibile" di Adam Smith, piuttosto che alle coscienti scelte del regolatore politico. Tutta la ricostruzione post-bellica e le Costituzioni da cui essa è partita, è invece il rifiuto di questa falsità, dietro cui in realtà si cela la legge del più forte. Oggi, è con il termine liberalizzazione che si vende questa legge, a tutto dispetto della crescita dell'economia fisica e di un ordine più giusto.



mercoledì 30 giugno 2010

Circa il "piano Nardella" per le licenze "S"

A parte qualche imprecisione tecnica ed un poco chiaro riferimento all' "aumento" del 3% dei taxi che la manovra Nardella comporterà, l'articolo de Il Giornale fa una ricostruzione piuttosto efficace della situazione in essere.

NARDELLA EQUIPARA LE «ULTIME» 60 LICENZE ALLE PRECEDENTI: È POLEMICA
Tassisti in rivolta contro il Comune

Uritaxi: «Un privilegio concesso senza motivo, impugneremo la delibera e inizieremo la lotta»

[30.06.2010 - Il Giornale della Toscana – MaGe]

Tira aria di battaglia, tra l'amministrazione comunale e i tassisti. Ieri pomeriggio il vicesindaco Dario Nardella ha portato in giunta una proposta di delibera che de facto equipara le «ultime» 60 licenze taxi – quelle concesse dalla precedente amministrazione tramite un apposito concorso - alle precedenti. Il documento è passato all'esame della giunta, e adesso finirà in consiglio comunale. Ma è già tempo di polemica: al di là del contenzioso ancora aperto per i tre tassisti che avevano fatto ricorso dopo il concorso, la "trasformazione" delle 60 licenze in altrettante simili a quelle già esistenti ha scatenato le ire delle associazioni dei tassisti, che non vedono di buon occhio quanto deciso da Palazzo Vecchio. «É un privilegio concesso a chi già era stato privilegiato con l'acquisizione della licenza tramite concorso. Una scelta spiega Claudio Giudici, presidente dell'Uritaxi - debole anche sotto il profilo della legittimità giuridica. Come categoria viviamo tempi difficili, con perdite di fatturato dal 30 al 50%, ci ritroviamo con un ampliamento del servizio che alla fine incide per il 3% (20 nuovi taxi su un parco di 600). E dire che abbiamo avuto l'aumento della Cosap e rinunciato per senso di responsabilità agli aggiornamenti tariffari». E ora? «Impugneremo la delibera, e agiremo con iniziative di lotta sindacale e legale».

Nessun commento:

Posta un commento