La grande manipolazione culturale creata dalla fine degli anni '60 è quella per cui l'economia debba essere rimessa alla famosa "mano invisibile" di Adam Smith, piuttosto che alle coscienti scelte del regolatore politico. Tutta la ricostruzione post-bellica e le Costituzioni da cui essa è partita, è invece il rifiuto di questa falsità, dietro cui in realtà si cela la legge del più forte. Oggi, è con il termine liberalizzazione che si vende questa legge, a tutto dispetto della crescita dell'economia fisica e di un ordine più giusto.



giovedì 20 maggio 2010

IL CODACONS CHIEDE L'ELIMINAZIONE DEL COSAP PER I TAXI DI FIRENZE

ASSURDO FAR PAGARE IL CANONE DI OCCUPAZIONE DI SUOLO PUBBLICO PER LE AREE DI SOSTA DEI TAXI


Pur considerando il ruolo delle associazioni dei consumatori, funzionale al progressivo processo di distruzione del mondo del lavoro - misurazione dei processi economici in termini finanziari piuttosto che in termini fisico-economici, implicito sfruttamento del lavoro a basso costo, comparazione semplicistica tra realtà non comparabili (paesi industrializzati, in via di sviluppo, del terzo mondo), ecc. - , così come va manifestandosi in modo sempre più manifesto sotto il sistema della globalizzazione finanziaria, sono meritevoli di attenzione gli aspetti che il Codacons sottolinea relativamente all'assurda sottoposizione del servizio pubblico taxi a regime c.o.s.a.p.
Infatti, il Codacons critica fortemente il Comune di Firenze, responsabile di far pagare ai tassisti della città il canone di occupazione di suolo pubblico per le aree di sosta taxi.
"Si tratta di un paradosso assurdo, che danneggia sia i tassisti, sia gli utenti che i turisti - spiega il Presidente Codacons, Carlo Rienzi - far pagare la Cosap ai taxi (situazione che non si verifica ad esempio a Roma) è come far pagare alle aziende dei trasporti pubblici la presenza delle fermate dei bus sul suolo pubblico. Si tratta, infatti - prosegue Rienzi - di un servizio pubblico, e non di un servizio privato, motivo per il quale non è possibilie far pagare ai tassisti tale canone.
Inoltre - conclude l'associazione - l'esistenza della Cosap a danno delle auto bianche fiorentine rischia di far incrementare le tariffe, caricando sugli utenti finali il costo di questa tassa; senza contare che la presenza di taxi presenta vantaggi anche sul piano ambientale, riducendo il numero di vetture private sulle strade".

Il Direttivo Uritaxi Firenze

giovedì 13 maggio 2010

Sviluppo della domanda di servizio e false credenze.

Firenze, 12.05.10.
Egr. Vicesindaco Nardella,
decorre oggi un mese dall'incontro del 12 aprile, mentre ben tre mesi sono decorsi dall'approvazione
consiliare della mozione sulla trasparenza delle tariffe dei servizi di trasporto pubblico. La stagione turistica è formalmente cominciata.
A rischio di apparire ridicolo a chi è scettico in merito al fatto che quella mozione troverà applicazione, così come altri progetti di sviluppo, sono a sollecitarLa a riguardo.
Il settore taxi, dall'avvio della crisi, ha dimostrato di avere la maturità necessaria per fare sistema, e così concepire l'interesse di parte come un qualcosa che deve essere armonizzato con l'interesse generale.
Ricordo infatti, che i lavoratori di questo servizio pubblico hanno: sospeso fino al marzo scorso l'applicazione degli aggiornamenti tariffari Istat; accettato anche attraverso i radiotaxi - per mero spirito di collaborazione, visto che non ne erano obbligati - l'introduzione del turno libero durante la manifestazione di Pitti Immagine dello scorso gennaio; accolto con piacere l'iniziativa da Lei richiesta di estendere all'intera giornata della Festa della Donna la scontistica prevista nella fascia oraria 21-02; tollerato l'aumento del 50% del cosap, che rappresenta un vero e proprio "azzardo morale" per più motivi.

Tutto questo all'interno di una crisi - che era forse imprevedibile per la politica, ma non certo per molti operatori economici - aggravata dall'incompetente decisione della precedente Amministrazione di aumentare la flotta taxi alla vigilia del pieno manifestarsi della stessa.
La discussione tra le rappresentanze del settore ed il Suo Assessorato è stata sistematicamente resa infruttifera dalla inopportuna disputa – inopportuna in relazione alla richiesta di allineamento tra licenze "S" e licenze ordinarie, non certo per quanto concerne la tacitazione delle cause che hanno portato alla pendenza di giudizio di fronte al Consiglio di Stato – che si ha internamente al settore, tra le 594 licenze ordinarie da una parte (espressesi in assemblea unitaria con l'unanimità di voti contrari all'allineamento delle licenze "S") e le 60 licenze "S" dall'altra.
Questa discussione è stata da Lei organizzata, attraverso quattro tavoli: problematiche inerenti le licenze "S"; problemi relativi all'operatività irregolare di molti n.c.c.; problemi di mobilità; tariffe.
Mi permetto di dirLe, che quando in un documento tecnico, come quello allegatoci all'ultima lettera di convocazione per il 19 c.m., si afferma:

"... una tale misura [di allineamento] risponderebbe anche all’esigenza di potenziamento del servizio taxi [!!!] sia per un miglior contenimento di emissioni inquinanti [!!!] e segnatamente PM 10 come previsto dalla deliberazione della G.R.T. n.246 del 1 marzo 2010 (allegato A, lett. A n5), che per soddisfare una domanda in crescita anche a seguito delle recenti misure di pedonalizzazione [!!!] ...",

non se ne può che evincere, che non è chiara la situazione di crisi in cui versa il settore.
La tabella sotto dovrebbe fare un po' di chiarezza:

Richiesta taxi 2009 Dichiarato lo stato di crisi nazionale del settore
Firenze -30,00% Valutata l'eliminazione della “flessibilità”
Roma -40,00% Ottenuto aumento delle tariffe
Torino -30,00%
Bari -70,00% I tassisti cercano feste private su Facebook
Palermo -50,00%
Napoli -40,00% Tassisti in agitazione
Genova -30,00% Richiesto aumento delle tariffe
Parma -25,00%
Bologna -10,00%
Milano -40,00% Sospesa la doppia guida
(Fonti: Repubblica e Corriere della Sera).

Ora, a parte il fatto che come constata oramai ogni cittadino, non esiste alcuna carenza di servizio, semmai un eccesso di offerta che crea disagi di viabilità anche agli altri mezzi, per lo straboccare dei taxi dai posteggi (oltre che all'aeroporto ed alla stazione SMN, penso anche ai posteggi di Unità, Vespucci, Careggi, Santa Croce, Starnina, Pio Fedi, Rifredi), divenuti piccoli rispetto ai fermi di stazionamento procurati dalla bassa domanda di servizio (e dall'occupazione abusiva di mezzi non autorizzati), ma in ogni caso, può parlarsi seriamente di "potenziamento del servizio" - come fa quel documento tecnico - con un aumento del 3% dell'offerta taxi che l'allineamento procurerebbe? Sempre per la medesima ragione, può parlarsi seriamente di "contenimento di emissioni inquinanti"? Ed in merito alla "domanda in crescita", a cui addirittura avrebbe contribuito la pedonalizzazione, quali sono i dati tecnico-statistici in Vostro possesso per affermare un qualcosa che, quanto meno lascia perplesso chi sta per strada tutto il giorno?

E' ovvio infatti, che se queste sono le credenze che riguardano lo stato in essere del nostro servizio, l'avvio di progetti di sviluppo diretto o indiretto della domanda di servizio, è minata sul nascere.

Cordialmente saluto ed auguro buon lavoro.

Claudio Giudici
Presidente Uritaxi Toscana

martedì 11 maggio 2010

A TUTTE LE ORGANIZZAZIONI NAZIONALI DEL SETTORE TAXI

08.05.2010 (Roma) - Nell’ultima riunione del parlamentino abbiamo siglato un documento dove si proclama lo stato di agitazione della categoria, perché insoddisfatti dell’ultima stesura delle modifiche all’1 quater che secondo il Ministero era quella definitiva.
Abbiamo quindi richiesto un incontro urgente con il Ministro e, nel caso il Governo dovesse procedere unilateralmente nell’approvare le modifiche da noi NON CONDIVISE, ci siamo impegnati a proclamare una manifestazione nazionale della categoria. Abbiamo inoltre convenuto che, nonostante il prezioso impegno dei suoi componenti, il tavolo tecnico aveva esaurito il proprio mandato.
Nel frattempo, Nicola Di Giacobbe “scalpitava”, accusando tutti gli altri sindacati di non voler scioperare perché affetti dalla sindrome del Governo amico (malattia da lui ben conosciuta perché ne è stato affetto a lungo ai tempi del governo Prodi/Bersani – quando, nonostante avessero già liberalizzato il sevizio per decreto, abbiamo dovuto prenderlo per il “gravattino” per farlo scendere in piazza con noi, per quanto era malato. Stessa cosa quando Veltroni era sindaco di Roma).
Oggi arriva dal Ministero una convocazione del tavolo tecnico.
Per il momento non vedo ancora nessuno rilevare che NON C’E’ STATA ANCORA NESSUNA CONVOCAZIONE DEL PARLAMENTINO DA PARTE DEL MINISTRO, come da noi richiesto, ma semplicemente una convocazione del tavolo tecnico che, tra l’altro, non c’è più.
Ma la cosa più sorprendente, è che anche lo stesso Di Giacobbe, in genere molto attento ai particolari, stavolta non rileva affatto tale anomalia, e mette addirittura a disposizione la sua sala per dare mandato al tavolo tecnico di recarsi all’incontro con il Ministero, chiedendo cortesemente al Ministero stesso di posticipare la riunione in orario pomeridiano o serale per chi viene da lontano…. E pensare che soltanto il giorno prima, lo stesso Di Giacobbe aveva inviato a tutti i sindacati una comunicazione dove, in seguito a un ordine del giorno approvato dal Parlamento, si insisteva sulla necessità di una manifestazione nazionale.
Allora mi chiedo, che cosa è cambiato in un solo giorno? Dovete scusarmi, ma nonostante lo sforzo, io non riesco ancora a dare una spiegazione logica a tutto quello che sta succedendo. L’unica chiave di lettura che riesco a trovare, è che ci stiamo prendendo in giro l’uno con l’altro... o forse Di Giacobbe nella sua comunicazione del giorno successivo (07.05.2010), intendeva mettere a disposizione la sua sala, non per dare mandato al tavolo tecnico, ma per organizzare la manifestazione nazionale? Sinceramente, non ci si riesce più a capire niente. Forse sarà una strategia? Personalmente vedo troppa incoerenza nei nostri atteggiamenti dal punto di vista sindacale, e credo di non essere l’unico ad avere questa sensazione.
Per quello che riguarda la nostra organizzazione ribadiamo la nostra posizione con molta chiarezza: per noi l’ultima stesura del documento del Ministero è INACCETTABILE, perché attraverso le così dette eccezioni e attraverso i contratti, vengono vanificati tutti i principi e i contenuti che erano all’origine del milleproroghe. Inoltre, secondo noi il tempo massimo è stato ormai ampiamente superato ed è giunta l’ora di AGIRE.
Quindi nessun incontro con il ministero, se non quello chiarificatore richiesto dal parlamentino con il Ministro. Se ciò non dovesse avvenire in tempi brevi, riuniamoci sì, ma solo per decidere le azioni di lotta da intraprendere. Vorrei pertanto invitare tutti i rappresentanti sindacali nazionali, compresi i componenti dell’ex tavolo tecnico, a non ripetere l’errore che è stato già commesso in passato di assumersi la responsabilità di recarsi all’incontro, senza alcun mandato del parlamentino.
Se poi invece qualcuno pensasse che l’ultima stesura del documento del Ministero fosse un buon risultato, lo dica chiaramente. Noi siamo consapevoli che le poche righe che stiamo scrivendo determineranno il nostro futuro, coinvolgendo i destini di migliaia e migliaia di persone.
Proponiamo quindi di attivarci per sottoporre il testo ad un’assemblea nazionale della categoria, dove saranno direttamente i tassisti ad avere la possibilità di decidere di quale morte morire.
Spero di essere stato sufficientemente chiaro. Non credo che occorra aggiungere altro, per il momento.

Loreno Bittarelli
Presidente Nazionale Uritaxi

mercoledì 5 maggio 2010

 Al Sig. Sindaco del Comune di Firenze Dott. Matteo Renzi

Al Vicesindaco e Assessore allo Sviluppo Economico del Comune di Firenze Dott. Dario Nardella

Oggetto: interrogazione su eventuali forme di concorrenza sleale, in relazione al c.o.s.a.p.

Siamo a richiedere se il canone per l'occupazione del suolo pubblico gravi o meno anche sulle imprese di trasporto turistico (......, ecc.), e se sì, se per importi al mq eguali a quelli sostenuti dal servizio pubblico taxi.

Questi vettori, infatti, sono tutti dotati di piazzole di stazionamento come il servizio taxi.

In caso di risposta negativa alle domande di cui sopra:

1 – le succitate imprese per il trasporto “turistico”, afferiscono al trasporto pubblico di linea?

2 – qual è l'elemento di discrimine tra il servizio di trasporto pubblico di linea ed il servizio di trasporto pubblico taxi, che porta a gravare col c.o.s.a.p. quest'ultimo?

Richiediamo tutto ciò, ovviamente, affinchè la Sua Amministrazione possa valutare se una situazione discriminatoria, che perfezioni pratiche di concorrenza sleale, sia in essere.

In attesa di una risposta della Sua Amministrazione comunale, augurando un buon lavoro, cordialmente salutiamo.


Firenze, 4 maggio 2010.

Claudio Giudici
Presidente Uritaxi Firenze