La grande manipolazione culturale creata dalla fine degli anni '60 è quella per cui l'economia debba essere rimessa alla famosa "mano invisibile" di Adam Smith, piuttosto che alle coscienti scelte del regolatore politico. Tutta la ricostruzione post-bellica e le Costituzioni da cui essa è partita, è invece il rifiuto di questa falsità, dietro cui in realtà si cela la legge del più forte. Oggi, è con il termine liberalizzazione che si vende questa legge, a tutto dispetto della crescita dell'economia fisica e di un ordine più giusto.



martedì 20 luglio 2010

15.07.10 - Sull'Assemblea generale, il Cut e l'Amministrazione Renzi

L'Assemblea generale
Per quanto possa essere stata calda ed animata l'assemblea di ieri, essa non può considerarsi l'emblema di un deficit di rappresentatività di questa o di quella organizzazione – sono semmai altri i fattori che lo segnano – , quanto piuttosto un momento di ampio coinvolgimento di un intero corpo sociale, che le stesse organizzazioni sindacali hanno ritenuto opportuno chiamare a raccolta su una questione fortemente sentite. E' stata molto importante la convocazione di questa assemblea, vista la partecipazione avutasi e viste le iniziative spontanee del corpo sociale (che al massimo possono avere visto contributi di dettaglio di alcuni rappresentanti, tra cui i nostri). I tassisti hanno dato un segnale molto forte a tutte le rappresentanze; ora dovrà vedersi con quanta convinzione e costanza saranno capaci di mantenere questo segnale nel tempo e nelle debite sedi.

In merito al Cut
Uritaxi circa sei mesi fa è uscita dal Cut per provare a dare una scossa ad una cancerosa situazione di stallo, in cui secondo noi è venuta a trovarsi la categoria negli ultimi tempi. L'uscita dall'organismo di coordinamento, tuttavia, non voleva e non ha voluto dire chiudere le porte del dialogo con le altre rappresentanze sindacali, ma più semplicemente valutare come non più performante, in un dato momento, uno strumento che dietro l'istanza positiva dell'unità, vedeva troppe volte concludersi le iniziative con un “ci abbiamo provato”, e dove, vittime del “mal comune mezzo gaudio”, si finiva col depotenziare le rappresentanze di quella motivazione necessaria al raggiungimento degli obiettivi. Oggi, vista la delicatezza percepita e potenziale della questione “licenze S”, Uritaxi ha ritenuto non di rientrare nel Cut, ma di rinserrare le fila assieme alle altre rappresentanze, riconoscendo all'unità la sua dovuta primazia per questa specifica questione.
Molte altre questioni le tratteremo da soli, ma senza precludere l'incontro con quelle strade che riterremo autenticamente unitarie ed efficaci.
Spero che queste parole non siano banalmente o pretestuosamente interpretate come una presa di distanze, ma piuttosto come la semplice risposta a chiacchiericci che rendono solo merito a chi li fa.

In merito all'Amministrazione Renzi
Unica Taxi Cgil ci ha amichevolmente apostrofati in questi termini: “... sembra infatti cessare l'empatia generazionale, manifestatasi in alcune fasi degli ultimi mesi, tra questa Amministrazione e alcuni rappresentanti accreditati di Uritaxi.” Ieri, durante l'Assemblea il tema è stato ripreso, ma non mi pareva il caso di lasciar spazio a repliche personalistiche.
Secondo me Unica Taxi si sbaglia due volte: 1) l'empatia generazionale è tuttora in vigore; 2) questa empatia non era tra l'Amministrazione Renzi ed alcuni rappresentanti accreditati Uritaxi, ma semplicemente unidirezionalmente (senza reciprocità cioè) di alcuni rappresentanti accreditati Uritaxi, verso tutto ciò che nell'Amministrazione Renzi segna discontinuità nel modo di pensare e di agire da ciò che c'era prima, e che non ci era piaciuto affatto, come avemmo modo di dire all'Assessore Cioni – pur non ritrovando in lui il simbolo di quella stagione culturale e politica, ma semmai un gaucho che molte volte era capace di annaffiare di senso comune, le tendenze pro-sistema della subcultura radical chic. Infatti, credo che simpatia fino a prova contraria vada offerta alle giovani generazioni adulte che sì ancora hanno molto da dimostrare, ma che sono naturalmente accompagnate dalla motivazione a fare, migliorare, guardare fiduciosi al futuro. Diversamente, sfiducia fino a prova contraria, va offerta alle vecchie generazioni che nella putrida brodaglia attuale ci hanno accompagnato (e non mi riferisco al settore taxi in particolare, che invece importanti pilastri – si pensi a quello della piccola imprenditoria – mantiene).
Quello che vediamo continueremo a dirlo, a prescindere dal fatto che piaccia all'Amministrazione fiorentina. Se sul fronte della semplificazione della vita cittadina vediamo il rifacimento delle strade con un aumento dei lavori notturni, la pulizia stradale con tecnologie che facilitano la vita della gente, il progressivo aumento delle porte telematiche con sistema a semaforo, un crescendo costante di iniziative commerciali e culturali (richiamanti la letteratura e l'arte classica), la rottura (per ora verbale) del tabù dello sfruttamento viabile del sottosuolo, perchè non gioire di tutto ciò, a prescindere da chi ne sia il regista politico? Diversamente se vediamo aumentare fenomeni organizzati dalla criminalità, come la prostituzione a livelli che ricordano quelli della Salaria alle quattro del pomeriggio, oppure l'accattonaggio coartato di giovani (talvolta adolescenti) storpi, oppure non vediamo decollare le annunciate infrastrutture, o insoluti tutti i problemi che riguardano il settore taxi con il protrarsi e l'avvio di pratiche che violano la legge, con soluzioni inspiegabili – tanto da spiegarsi solo con ipotesi che non nobilitano i destinatari, ma che sono le uniche possibili secondo ragione – perchè non denunciarlo?

Claudio Giudici
Presidente Uritaxi Firenze

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