Firenze, 28 luglio 2010
Egr. Presidente Cruccolini,
la lettura dell'intervista rilasciata al Corriere Fiorentino di domenica 25 c.m., nonché quanto da Lei ribadito durante la seduta del Consiglio Comunale del 26 c.m. ed in ulteriori occasioni radiofoniche, ci vedono costretti a richiederLe una rettifica e pubbliche scuse per quelle che consideriamo infamanti, irrispettose ed irresponabili affermazioni a danno della categoria dei tassisti fiorentini, delle cooperative taxi, dell'istituto cooperativistico così come costituzionalmente tutelato e del principio di autonomia da cui è dominato, e delle condizioni di difficoltà in cui versano tutti i lavoratori del settore, in quanto semplicmente non corrispondenti a verità.
Considerare le cooperative taxi, invece che l'unione delle forze che i piccoli imprenditori artigiani del trasporto taxi si danno, dei “poteri forti” in grado di condizionare il principale partito della maggioranza consiliare a Firenze, è un'assurdità che cela una latente volontà – proveniente dai più disparati settori, ma che non dovrebbe avere a che fare con la tradizionie culturale e politica a cui Lei dovrebbe ispirarsi – di togliere ogni diritto di parola alla società civile. La Sua dichiarazione è tanto irresponsabile, demagogica e qualunquista da offendere non soltanto i diretti destinatari della stessa, ma lo stesso istituto della cooperazione (art. 45 Cost.), che in quanto ontologicamente espressione dell'unione delle forze di tante piccole atomizzate soggettività, è di per sé un qualcosa che mira a dare più voce a chi altrimenti sarebbe invisibile ed inascoltato. Tutto ciò, però, non dà a Lei ed a nessuno, il diritto di confondere e spacciare per “condizionamento” ciò che è mero esercizio del diritto di libera manifestazione del pensiero (art. 21 Cost.) e specificazione del diritto di associazione (art. 18 Cost.).
Riteniamo altrettanto offensivo ed irrespettoso delle condizioni reali di tutti i lavoratori della categoria, l'essersi eretto, come Lei ha fatto, a paladino di un ristretto – ma in ogni caso, da noi rispettato – gruppo di colleghi (i 60 titolari di licenza “S”), facendoli passare come gli unici lavoratori della categoria a trovarsi in difficoltà. Purtroppo, nonostante le molteplici segnalazioni – erano anche questi condizionamenti dei poteri forti?! – che Le abbiamo rivolto, non ha voluto sentire le ragioni di tutti quei lavoratori della categoria che sono anch'essi in grave difficoltà, ed in particolare di quegl'almeno 200 colleghi che, perchè neo-tassisti e/o perchè aderenti a forme di impresa familiare (e dunque con disponibilità di orario lavorativo inferiore agli stessi licenziatari di licenza “S”), si trovano in condizioni reali ben più difficoltose rispetto ai colleghi titolari di licenza “S”. Tuttavia, questi, mai si sono sognati di fare pressioni sull'Amministrazione affinchè nuove regolamentazioni più favorevoli a loro, ed in danno degli altri colleghi, potessero ottenere.
Siamo dunque a richiederLe, a nome di tutti i lavoratori che rappresentiamo, delle pronte scuse ed una celere rettifica a mezzo stampa.
Cordiali saluti ed auguri di buon lavoro.
Per Cotafi: Valter Del Bene
Per Socota: Massimo Materassi
Per Uritaxi Firenze: Claudio Giudici
Per Unica Taxi Cgil: Roberto Cassigoli
Per Uil Trasporti: Lanfranco Ricci
Per Sitafi Cisal: Fabio Machiavelli
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento