La grande manipolazione culturale creata dalla fine degli anni '60 è quella per cui l'economia debba essere rimessa alla famosa "mano invisibile" di Adam Smith, piuttosto che alle coscienti scelte del regolatore politico. Tutta la ricostruzione post-bellica e le Costituzioni da cui essa è partita, è invece il rifiuto di questa falsità, dietro cui in realtà si cela la legge del più forte. Oggi, è con il termine liberalizzazione che si vende questa legge, a tutto dispetto della crescita dell'economia fisica e di un ordine più giusto.



mercoledì 3 marzo 2010

Cosap a Firenze: provando a battere ogni record!

Rileviamo dai giornali locali che il contributo per l'occupazione del suolo pubblico gravante sulle categorie commerciali e di pubblico servizio, subirà aumenti tra il 30% ed il 170%.
E' paradossale rilevare che in una fase di crisi economica come l'attuale, gli oneri gravanti sulle aziende – prevalentemente espressione della piccola impresa – vengano aumentati piuttosto che diminuiti. Se il Governo ha dato qualche aiuto al tessuto imprenditoriale, nonostante la gravosità del debito pubblico italiano, l'Amministrazione fiorentina pare intenzionata ad andare in tutt'altra direzione.
Nello specifico è interessante rilevare come la C.o.s.a.p. applicata a Firenze fosse già tra le più esose d'Italia.
La tabella sotto renderà chiara la situazione.
Banchetto di vendita di specialità tipiche non alimentari di dimensione 2 mq:
  • Firenze (Piazza S. Maria Novella) 1.223,56 euro annui
  • Torino (Piazza San Carlo) 689,12 euro annui
  • Bologna (Piazza Maggiore) 429,52 euro annui
  • Roma (Piazza Navona – Piazza del Popolo) 377,82 euro annui
  • Napoli (Piazza del Plebiscito) 237,56 euro annui
  • Milano (Piazza Duomo) 223,42 euro annui
  • Siena (Piazza del Campo) 197,80 euro annui
  • Padova (Piazza delle Erbe) 150,02 euro annui
  • Venezia (Piazza San Marco) 111,82 euro annui
  • Bari (Piazza del Ferrarese) 92,96 euro annui
  • Palermo (Piazza Castelnuovo) 87,80 euro annui
Tavolini e sedie all'aperto di un bar, per un'area di 5mq:
  • Venezia (Piazza San Marco) 2.186,06 euro annui  
  • Firenze (Piazza S. Maria Novella) 1.934,50 euro annui  
  • Bologna (Piazza Maggiore) 1.073,80 euro annui
  • Roma (Piazza Navona) 1.062,63 euro annui 
  • Torino (Piazza San Carlo) 969,94 euro annui  
  • Padova (Piazza delle Erbe) 625,09 euro annui  
  • Napoli (Piazza del Plebiscito) 593,90 euro annui  
  • Milano (Piazza Duomo) 558,54 euro annui  
  • Siena (Piazza del Campo) 272,43 euro annui  
  • Bari (Piazza del Ferrarese) 232,41 euro annui  
  • Palermo (Piazza del Castelnuovo) 219,50 euro annui
Fonte: elaborazione Cesdoc su dati uffici tributi e regolamenti comunali 2009.
Se questi sono i dati comparabili a livello nazionale, il punto non è allora quello per cui le categorie produttive devono avere il coraggio di dichiarare quanto guadagnano.
In merito al settore taxi, città come Milano, Roma e Torino non caricano questo servizio pubblico con oneri relativi all'occupazione del suolo pubblico. Per di più, posteggi come quello di via il Prato, via Pio Fedi, piazza Beccaria, via di Novoli, piazza delle Cure, piazzale Donatello, piazza Santa Maria Soprarno, via Calatafimi, le stazioni di Campo di Marte e Rifredi, piazza San Giovanni, piazza Pitti, piazza Giorgini, piazza Indipendenza, piazza della Libertà, piazzale Michelangelo, piazza Pier Vettori e piazza Starnina, sono sistematicamente occupati da mezzi non autorizzati.
Tuttavia, a parte le specificità del settore taxi, la valutazione di fondo resta quella fatta all'inizio: in una fase di contrazione della redditività economica sul fronte delle entrate, stringere la morsa aumentando i costi amministrativi di gestione d'impresa, è una scelta paradossale e profondamente sbagliata.

Ufficio Studi Uritaxi

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