La grande manipolazione culturale creata dalla fine degli anni '60 è quella per cui l'economia debba essere rimessa alla famosa "mano invisibile" di Adam Smith, piuttosto che alle coscienti scelte del regolatore politico. Tutta la ricostruzione post-bellica e le Costituzioni da cui essa è partita, è invece il rifiuto di questa falsità, dietro cui in realtà si cela la legge del più forte. Oggi, è con il termine liberalizzazione che si vende questa legge, a tutto dispetto della crescita dell'economia fisica e di un ordine più giusto.



martedì 30 novembre 2010

Tariffe taxi: la bomboletta fumogena di Nardella nasconde i nuovi record negativi di traffico

Ai cittadini si chiede la temperanza; agli amministratori si chiede la virtù; ed invece siamo alla volontà di potenza di Friedrich Nietzsche.
Il Vicesindaco Nardella prova a dettare l'agenda attraverso le pagine di Repubblica del sabato e della domenica (i giorni più letti) ed in tanti cadono nella trappola. Egli denuncia che i tassisti vogliono l'aumento delle tariffe. In giorni caratterizzati da un'esplosione del traffico senza precedenti, il Vicesindaco scatena una vera e propria guerra asimmetrica contro la categoria taxi: Nardella lancia il sasso, ed a ruota seguono le associazioni imprenditoriali a lui vicine. Il Presidente della Camera di Commercio di Firenze, Vasco Galgani parla di liberalizzazione del servizio. Nei giorni della crisi dell'Irlanda, la realtà più liberalizzata in Europa (insieme a Spagna e Gran Bretagna, non a caso anch'esse in piena crisi strutturale), non si capisce con quale livello di competenza si possano fare simili affermazioni.
Il pretesto dell'attacco di Nardella è rappresentato dall'ennesimo memorandum inviato all'Amministrazione, in cui si ricorda che a fine anno saranno già tre gli aggiornamenti tariffari Istat in sospeso (quattro sulle tariffe predeterminate) – non un aumento reale delle tariffe dunque, ma il parziale recupero della svalutazione reddituale generata dall'inflazione. Nardella parla di “richiesta inaccettabile in periodo di crisi”; tuttavia di questa crisi non si ricordò quando lo scorso anno le rappresentanze di categoria chiesero un alleggerimento dell'imposizione fiscale, ed invece si ritrovarono un aumento del c.o.s.a.p. del 40%. Ciò che è veramente inaccettabile è che con tanta disinvoltura si violi la legge, disconoscendo i diritti di chi lavora ed i fondamenti della rappresentanza sindacale: infatti Nardella non incontra più le rappresentanze sindacali del settore taxi, da quando si è deciso di impugnare la delibera sulle licenze “S”. Siamo a “la palla è mia e ci gioco io”, se la partita non va come ci si augura. Se cose di questo genere fossero state fatte da amministrazioni di centro-destra, si sarebbe parlato di deriva fascista.
Le problematiche che la pedonalizzazione del Duomo hanno generato alla Città, cominciano ad essere avvertite in tutta la loro portata. Purtroppo l'Amministrazione Renzi ha legato gran parte della propria immagine a questa iniziativa. Essa, per quanto bella, dopo 13 mesi di sperimentazione delle tratte dei mezzi pubblici – che doveva concludersi in 3 mesi –, è risultata di fatto non sostenibile per l'attuale livello infrastrutturale della Città. Si è riusciti con l'Amministrazione Renzi a peggiorare ciò che si pensava non peggiorabile: il traffico. La velocità commerciale è scesa a livelli record, e la fascia del traffico si è prolungata fino ad orari mai visti prima: intasamenti fino alle nove e mezza della sera. In attesa che infrastrutture come la tangenziale sotterranea nord-sud siano approvate e concluse, l'unico modo per conciliare le esigenze reali dei cittadini con quelle del turismo è una pedonalizzazione limitata alla sola giornata domenicale. Ma se l'Amministrazione farà come con il settore taxi, il problema reale verrà accantonato e sostituito da mere operazioni d'immagine.

Claudio Giudici
Presidente Uritaxi Firenze

giovedì 11 novembre 2010

Tiro al bersaglio

Ultimamente alcune rappresentanze di categoria sono uscite dal torpore che le contraddistingue e stanno continuamente attaccando e cercando di screditare Uritaxi ed in particolare Claudio Giudici. Credo, anzi sono certo, che Claudio si difenda benissimo da solo, però per ricordarlo ai più distratti volevo fare una cronostoria dell’operato di Uritaxi e di Claudio Giudici.

Come ben sapete Uritaxi nasce durante la manifestazione di Roma contro il decreto Bersani. Claudio, pur svolgendo tutt'altra attività professionale, venne invitato ad un tavolo di categoria che raccoglieva quasi tutte le principali sigle sindacali nazionali, per illustrare la sua contro-analisi allo studio-farsa della Banca d’Italia sul settore taxi. Quello studio fu determinante, nell'aggiungersi all'operato di Bittarelli e di tutti i tassisti italiani che parteciparono allo sciopero, perchè rappresentò quella base concettuale che non avevamo – altrimenti non vi sarebbe stato il bisogno di invitare Claudio a Roma – ; quello studio fu fatto girare tra giornalisti e politici, e fece cadere l'unanimità delle forze (in particolare di Rifondazione Comunista) a sostegno della liberalizzazione del settore da parte del Governo Prodi.

Veniamo adesso a quello che è stato fatto nella nostra Città:

1) Il comune di Scandicci voleva rilasciare 8 autorizzazioni ncc che avrebbero lavorato sicuramente a Firenze: grazie all’azione di Uritaxi, o meglio di Claudio, che è andato in Camera di commercio, si è fatto dare i dati sulle numerose aziende chiuse nell’ultimo biennio e li ha consegnati agli assessori del comune di Scandicci; così, le autorizzazioni ncc rilasciate sono state soltanto 2.

2) Sulle licenze “S” siamo sempre stati chiari e la nostra posizione è stata adottata da entrambe le cooperative, più per una sommossa di piazza che per condivisione della stessa.

3) Sul fronte ncc, abbiamo a livello locale ispirato la delibera comunale per la trasparenza delle tariffe (purtroppo applicata solo in piccolissima parte).

4) Sempre sul fronte ncc, avevamo ideato il “progetto internet” per aggirare la concorrenza sleale, convinto tutte le dirigenze che lo avevano votato (per ben due volte), ma poi esso si è trasformato, in una cooperativa in un piacevole sito web (ma non adatto al commercio elettronico), nell'altra cooperativa in un blog fermo al maggio scorso (!), ed un po' di soldi sprecati in pubblicità su internet.

5) Gli steward a stazione ed aeroporto, che per chi è “saggio” potevano rappresentare un modello operativo, sono invece stati immediatamente fatti saltare grazie ad ammonimenti e pretestuose polemiche, solo perché la scritta Uritaxi sulla pettorina dava fastidio o generava gelosie.

6) I risciò sono stati bloccati grazie alle nostre denunce a Comune, autorità, media, e all’azione di due nostri iscritti; oggi, grazie ad una nuova normativa di favore, ne circolano soltanto 4.

7) Le convenzioni fatte con carrozzeria, gommaio, legale e altre pronte per essere concluse.

8) La strutturazione di mezzi informativi per la categoria, come il bollettino nazionale Il Tassista e come i continui comunicati volti ad informare gli associati e la categoria.

9) Un modo trasparente di gestire il sindacato, grazie ad un costante lavoro di squadra, che prosegue l'opera iniziata da Walter Catanese: nell’ultima assemblea abbiamo presentato il bilancio e finanziato l'avvio della procedura tributario-legale per l'impugnativa del COSAP.

Sicuramente possiamo fare di più e possiamo fare di meglio; abbiamo sicuramente fatto degli errori e probabilmente ne rifaremo, tuttavia, lavorando contro-corrente sia sul fronte esterno alla categoria che su quello interno, a noi risulta difficile elogiare chi da anni vive nell’immobilismo e denigra chi ha destabilizzato degli equilibri decennali. Dimenticavo: nell’ultimo anno Uritaxi ha accresciuto del 70% i propri iscritti e questo a qualcuno dà tremendamente fastidio.

Barchielli Tiziano - Mosca 1 - Vicepresidente Uritaxi Firenze

giovedì 4 novembre 2010

Lettera al Sindaco Renzi

Firenze, 4 novembre 2010

Egr. Sindaco Renzi,
siamo ad avanzare ancora una volta una serie di richieste che riteniamo necessarie al miglioramento del servizio taxi, al rispetto della legge e dei diritti dei lavoratori.

1 – Già nel novembre 2010, dimostrammo alla Sua Amministrazione, con uno studio Uritaxi sulle tariffe, che quelle fiorentine si collocano tra quelle più basse del centro-nord Italia e che nessuna città metropolitana le è inferiore per costo finale che l'utente si trova a sostenere a parità di spazio percorso e tempo impiegato. Oggi tale studio trova conferma in due ulteriori analisi: Il costo di cittadinanza nelle città metropolitane nel 2008 e nel 2009 del Ministero allo sviluppo economico, e quello più recente dell'Adoc (27 ottobre 2010).
Anche alla luce di ciò, ci pare necessario riconoscere ai lavoratori del settore taxi l'aggiornamento Istat delle tariffe taxi ed interrompere il persistere dell'attuale stato di violazione della normativa in materia.

2 – Sollecitiamo la Sua Amministrazione a dare piena applicazione alla legge 21/92 così come innovata dall'art. 29, co. 1 quater della l. 14/2009, con particolare riferimento agli artt. 3, 5-bis, 11 co. 2, 3 e 4 e 11-bis.

3 – Visto il perdurare dei fenomeni di raggiro a danno dell'utenza, chiediamo alla Sua Amministrazione l'immediata convocazione del tavolo tra operatori del settore turistico e del trasporto persone, al fine di rendere effettiva la trasparenza delle tariffe presso tutti gli operatori interessati, così come previsto dalla mozione Pierguidi approvata in data 15 febbraio 2010 dal Consiglio comunale.

4 – Vi sollecitiamo all'individuazione di nuove corsie preferenziali specifiche per il trasporto pubblico, di cui sarebbe opportuno parlare con le nostre rappresentanze tecniche.

5 – Porgiamo preghiera affinchè si individuino sistemi di controllo delle aree di sosta taxi dall'occupazione delle vetture non autorizzate, vista la sempre più diffusa assenza di senso civico al rispetto delle stesse.

Con la speranza che possa celermente attivare i vari Assessorati coinvolti da questi punti, porgiamo distinti saluti.

Claudio Giudici - Presidente Uritaxi Firenze

lunedì 27 settembre 2010

27.09.10 - In seguito all'ultima Assemblea dei Soci Socota, mi viene richiesto da molti nostri iscritti di prendere posizione pubblica in merito agli attacchi sindacali e personali ricevuti da parte di varie rappresentanze di categoria. Non c'è niente di nuovo sotto il sole. Per quanto riguarda gli attacchi personali, già Roberto Cassigoli, leader di Unica Taxi Cgil, con lettera aperta del 9 giugno u.s. si era “interessato” a me. Ritenni inutile qualsiasi risposta pubblica, sia per una questione di merito – le questioni personali non possono riguardare organizzazioni rappresentative di interessi comuni – sia per una questione di metodo. A Cassigoli palesai personalmente, in via amichevole e confidenziale, nella sala riunioni Cotafi, insieme a Cioncolini e Catanese, l'opinione per cui una persona della sua esperienza non poteva abbandonarsi a risposte di stomaco, che l'attesa del sonno di una notte, avrebbe opportunamente evitato di render pubbliche. Evidentemente però, altri, tra cui anche suoi collaboratori, intendono ribadire quel modo di fare. Se lo reputano funzionale alla propria azione sindacale e manageriale, non spetta a me, ma ai loro associati metter bocca.
Circa invece gli attacchi ricevuti da Uritaxi, cerchiamo di essere fattivi. Noi, quando valutammo come non più funzionale al perseguimento degli interessi di categoria la nostra partecipazione al C.u.t., più che piagnucolare decidemmo di denunciare cosa non ci tornava, parlammo di “sistema” di controllo della categoria – che invero ha provato ad esercitare la sua influenza anche durante questa ultima vicenda – ed uscimmo da quell'organismo. Ora, se per questi signori il problema della categoria è Uritaxi, perchè con molteplici documenti, in modo più o meno esplicito, la nostra organizzazione è stata invitata a rientrare nel C.u.t.? Se ci sono atti da me redatti o cose da me dette che secondo loro recano danno alla categoria, invece che parlarne nelle sedi sbagliate, in mia assenza, perchè non fare un bell'incontro pubblico?

Vi dico come la vedo io: sulla spiaggia c'è una gara tra bambini a chi fa il castello più bello; dei bambini si sono accorti che il loro castello non trova grandi apprezzamenti, e piuttosto che cercare di migliorare la loro opera, si sono messi a piagnucolare ed a provare a distruggere il castello degli altri bambini, che è più apprezzato.

Mi pare doveroso intervenire anche in merito ad un documento che non mi è noto cosa contenesse e che avrebbe firmato il nostro ex consigliere Marco Mercatelli. Sia chiaro che lui stesso deve riconoscere la sua responsabilità politico-sindacale per ciò che ha fatto, tuttavia non ce la sentiamo di giudicarlo umanamente, sia per certe difficoltà personali che sta passando, sia per la capziosità dei soggetti in cui si è imbattuto. Mi chiedo perchè questo documento sia stato presentato soltanto durante un'assemblea, invece che reso pubblico prima. E' evidente che si è trattato del solito trappolotto servito solo per infangare Uritaxi ed in cui i più ingenui sono caduti. Questo è il modo di operare di certe rappresentanze; se ne sono appagati sia materialmente che moralmente, continuino pure.

La posizione di Uritaxi in merito all'Assemblea era chiara; accusarci di aver tenuto due piedi su due staffe è frutto d'ignoranza o stupidità, ed è funzionale a chi organizza i trappolotti. Esplicitai la posizione Uritaxi con documenti pubblici del 7 agosto scorso: “Uritaxi ritiene inopportuna una nuova contrattazione con i titolari di licenza S che preveda l'estensione dell'uso della radio ad 8 ore in primanza. Altrettanto però, riteniamo inopportuna qualsiasi forma di epurazione di gruppo. Tutto ciò che sta nel mezzo a questi due estremi, per noi può essere oggetto di valutazione. E' ovvio, che si tratta di questioni su cui dovranno esprimersi i corpi sociali delle cooperative”, e del 10 settembre (quasi avessimo annusato trappolotti in arrivo): “Laddove una cooperativa non abbia ancora deciso cosa fare, secondo noi è opportuno convocare quanto prima l'Assemblea dei Soci per decidere se ricorrere ad un referendum di cooperativa oppure esprimersi immediatamente durante la stessa”. A parte il grave fatto che quest'ultima opzione è stata preclusa ad un corpo sociale, alla luce di questi documenti pubblici non comprendo chi potesse esternare per Uritaxi volontà diverse rispetto a quelle rese pubbliche dal suo Presidente e decise dal suo Consiglio.

In merito al nuovo consigliere Uritaxi, Simone Fracassini (MI10), alcune precisazioni. Simone non è politicamente corretto e non parla il latino, ma ha il coraggio di compromettersi. I politicamente corretti non hanno il coraggio delle proprie idee, o non hanno idee, spesso sono subdoli e tirano pacchi. Simone in pubblico viene spesso tradito dalla propria impulsività. Egli è mesi che si impegna per il sindacato, senza mai aver chiesto un euro di rimborso. Ha strutturato le due convenzioni che io ho solo perfezionato e concluso. Senza di lui Uritaxi sarebbe quasi inesistente in Socota. Egli, pur non ritenendosi adatto al ruolo di rappresentante sindacale, ha accettato la richiesta di più diretta collaborazione che gli abbiamo avanzato, per evidenti ragioni di forza maggiore. Simone è il primo a riconoscere che in categoria ci sono persone molto preparate ed autorevoli, tuttavia questi spesso non hanno il coraggio di compromettersi e non sanno inserire il proprio ego all'interno di processi funzionali al perseguimento di interessi comuni. Quando decideranno di entrare in domini superiori rispetto a quello della mera esibizione delle proprie idee – diritto che nessuno gli nega – saranno molto più utili all'interesse comune.
Dunque, suggerisco di non fare tanto gli schizzinosi e di offrirci soluzioni concrete. Io e tutto il Consiglio siamo con Simone.

Concludendo, la valutazione complessiva di questa ultima vicenda relativa al nuovo rapporto di affiliazione è la seguente: la categoria ha dimostrato di esser composta da “uomini capaci di intendere e di volere”; essa necessita di rappresentanti non di tutori. Il rappresentante è tale solo quando manifesta la volontà del rappresentato, non quando la mistifica. Il rappresentante può suggerire, non precludere.

Claudio Giudici
Presidente Uritaxi Firenze

P.S.: non state dietro a chi vi dice che Uritaxi farebbe gli interessi della sola Cotafi. E' ovvio che certi portatori d'interesse provino ad avvantaggiarsi affermando ciò, alla luce del divide et impera. In realtà io ed Uritaxi siamo invisi alla dirigenza di entrambe le cooperative, perchè siamo pubblicamente critici sulla gestione delle stesse. Ci capiranno col tempo. Tutto ciò non toglie che senso di responsabilità ci imponga di confrontarci con tutte le rappresentanze.

giovedì 9 settembre 2010

CRUCCOLINI LANCIA FUMOGENI DI MENZOGNE


FIRENZE 09.09.10 - La decisione presa dal corpo sociale della Cooperativa Taxi Firenze 4390, di organizzare il lavoro radio delle licenze S per ulteriori 3 ore attraverso le modalità della “flessibilità”, non inficia in alcun modo il progetto politico del Vicesindaco Nardella di aumentare il servizio di radio-taxi cittadino, come denunciato dal Consigliere comunale Eros Cruccolini. Il Consigliere, dimentico del più basilare principio di autonomia che ispira il mondo cooperativistico, si è purtroppo, probabilmente ben pressato da chi ogni giorno gli fa da autista, prodigato nella solita scomposta, demagogica e menzognera uscita per guadagnare qualche trafiletto sui giornali. Affermare come egli fa, che la decisione presa dal 4390, ricadrà sulle tasche dei cittadini, dimostra o ignoranza in merito al servizio taxi o un disinvolto uso della menzogna pur di guadagnare le pagine dei giornali.
Non contento, Cruccolini si è cimentato nella solita sparata disinformativa – non si capisce se anch'essa frutto di mala fede o riprovevole ignoranza – denunciando che “a Firenze le tariffe taxi continuano ad essere fra quelle più care d’Italia e d’Europa”. Eppure, Cruccolini dovrebbe essere informato in merito al recentissimo studio ministeriale sul costo di cittadinanza che conferma quanto Uritaxi già comunicò all'Assessorato allo sviluppo economico quasi un anno fa, ossia che i taxi fiorentini sono oggi tra i più economici del centro-nord Italia e dunque, alla luce dello studio dell'Unione delle Banche Svizzere del 2009, tra i più economici dell'Europa occidentale.
Chiediamo al Consigliere Cruccolini di fare luce su alcune reali criticità del servizio taxi (stavolta informandosi adeguatamente a riguardo): il persistere delle forme di abusivismo nel settore del trasporto persone (basterà, per rilevare il fenomeno, qualora fosse all'oscuro anche di ciò, un sopralluogo alla stazione centrale ed in via Roma); la lentezza amministrativa a dare piena esecutività alla delibera consiliare del febbraio scorso sulla trasparenza da dare alle tariffe del trasporto pubblico persone; la disparità di trattamento da parte del Comune in merito al canone di occupazione del suolo pubblico, tra il servizio taxi e tutte le altre forme di trasporto pubblico persone.
Ovviamente, interessarsi a tali questioni darà magri ritorni d'immagine, ma rappresenterà un autentico impegno politico per i problemi della comunità.

Claudio Giudici
Presidente Uritaxi Firenze

giovedì 29 luglio 2010

Lettera aperta al Presidente della Commissione ambiente e mobilità, Eros Cruccolini

 Firenze, 28 luglio 2010

Egr. Presidente Cruccolini,

la lettura dell'intervista rilasciata al Corriere Fiorentino di domenica 25 c.m., nonché quanto da Lei ribadito durante la seduta del Consiglio Comunale del 26 c.m. ed in ulteriori occasioni radiofoniche, ci vedono costretti a richiederLe una rettifica e pubbliche scuse per quelle che consideriamo infamanti, irrispettose ed irresponabili affermazioni a danno della categoria dei tassisti fiorentini, delle cooperative taxi, dell'istituto cooperativistico così come costituzionalmente tutelato e del principio di autonomia da cui è dominato, e delle condizioni di difficoltà in cui versano tutti i lavoratori del settore, in quanto semplicmente non corrispondenti a verità.

Considerare le cooperative taxi, invece che l'unione delle forze che i piccoli imprenditori artigiani del trasporto taxi si danno, dei “poteri forti” in grado di condizionare il principale partito della maggioranza consiliare a Firenze, è un'assurdità che cela una latente volontà – proveniente dai più disparati settori, ma che non dovrebbe avere a che fare con la tradizionie culturale e politica a cui Lei dovrebbe ispirarsi – di togliere ogni diritto di parola alla società civile. La Sua dichiarazione è tanto irresponsabile, demagogica e qualunquista da offendere non soltanto i diretti destinatari della stessa, ma lo stesso istituto della cooperazione (art. 45 Cost.), che in quanto ontologicamente espressione dell'unione delle forze di tante piccole atomizzate soggettività, è di per sé un qualcosa che mira a dare più voce a chi altrimenti sarebbe invisibile ed inascoltato. Tutto ciò, però, non dà a Lei ed a nessuno, il diritto di confondere e spacciare per “condizionamento” ciò che è mero esercizio del diritto di libera manifestazione del pensiero (art. 21 Cost.) e specificazione del diritto di associazione (art. 18 Cost.).

Riteniamo altrettanto offensivo ed irrespettoso delle condizioni reali di tutti i lavoratori della categoria, l'essersi eretto, come Lei ha fatto, a paladino di un ristretto – ma in ogni caso, da noi rispettato – gruppo di colleghi (i 60 titolari di licenza “S”), facendoli passare come gli unici lavoratori della categoria a trovarsi in difficoltà. Purtroppo, nonostante le molteplici segnalazioni – erano anche questi condizionamenti dei poteri forti?! – che Le abbiamo rivolto, non ha voluto sentire le ragioni di tutti quei lavoratori della categoria che sono anch'essi in grave difficoltà, ed in particolare di quegl'almeno 200 colleghi che, perchè neo-tassisti e/o perchè aderenti a forme di impresa familiare (e dunque con disponibilità di orario lavorativo inferiore agli stessi licenziatari di licenza “S”), si trovano in condizioni reali ben più difficoltose rispetto ai colleghi titolari di licenza “S”. Tuttavia, questi, mai si sono sognati di fare pressioni sull'Amministrazione affinchè nuove regolamentazioni più favorevoli a loro, ed in danno degli altri colleghi, potessero ottenere.

Siamo dunque a richiederLe, a nome di tutti i lavoratori che rappresentiamo, delle pronte scuse ed una celere rettifica a mezzo stampa.

Cordiali saluti ed auguri di buon lavoro.

Per Cotafi: Valter Del Bene
Per Socota: Massimo Materassi
Per Uritaxi Firenze: Claudio Giudici
Per Unica Taxi Cgil: Roberto Cassigoli
Per Uil Trasporti: Lanfranco Ricci
Per Sitafi Cisal: Fabio Machiavelli

martedì 20 luglio 2010

15.07.10 - Sull'Assemblea generale, il Cut e l'Amministrazione Renzi

L'Assemblea generale
Per quanto possa essere stata calda ed animata l'assemblea di ieri, essa non può considerarsi l'emblema di un deficit di rappresentatività di questa o di quella organizzazione – sono semmai altri i fattori che lo segnano – , quanto piuttosto un momento di ampio coinvolgimento di un intero corpo sociale, che le stesse organizzazioni sindacali hanno ritenuto opportuno chiamare a raccolta su una questione fortemente sentite. E' stata molto importante la convocazione di questa assemblea, vista la partecipazione avutasi e viste le iniziative spontanee del corpo sociale (che al massimo possono avere visto contributi di dettaglio di alcuni rappresentanti, tra cui i nostri). I tassisti hanno dato un segnale molto forte a tutte le rappresentanze; ora dovrà vedersi con quanta convinzione e costanza saranno capaci di mantenere questo segnale nel tempo e nelle debite sedi.

In merito al Cut
Uritaxi circa sei mesi fa è uscita dal Cut per provare a dare una scossa ad una cancerosa situazione di stallo, in cui secondo noi è venuta a trovarsi la categoria negli ultimi tempi. L'uscita dall'organismo di coordinamento, tuttavia, non voleva e non ha voluto dire chiudere le porte del dialogo con le altre rappresentanze sindacali, ma più semplicemente valutare come non più performante, in un dato momento, uno strumento che dietro l'istanza positiva dell'unità, vedeva troppe volte concludersi le iniziative con un “ci abbiamo provato”, e dove, vittime del “mal comune mezzo gaudio”, si finiva col depotenziare le rappresentanze di quella motivazione necessaria al raggiungimento degli obiettivi. Oggi, vista la delicatezza percepita e potenziale della questione “licenze S”, Uritaxi ha ritenuto non di rientrare nel Cut, ma di rinserrare le fila assieme alle altre rappresentanze, riconoscendo all'unità la sua dovuta primazia per questa specifica questione.
Molte altre questioni le tratteremo da soli, ma senza precludere l'incontro con quelle strade che riterremo autenticamente unitarie ed efficaci.
Spero che queste parole non siano banalmente o pretestuosamente interpretate come una presa di distanze, ma piuttosto come la semplice risposta a chiacchiericci che rendono solo merito a chi li fa.

In merito all'Amministrazione Renzi
Unica Taxi Cgil ci ha amichevolmente apostrofati in questi termini: “... sembra infatti cessare l'empatia generazionale, manifestatasi in alcune fasi degli ultimi mesi, tra questa Amministrazione e alcuni rappresentanti accreditati di Uritaxi.” Ieri, durante l'Assemblea il tema è stato ripreso, ma non mi pareva il caso di lasciar spazio a repliche personalistiche.
Secondo me Unica Taxi si sbaglia due volte: 1) l'empatia generazionale è tuttora in vigore; 2) questa empatia non era tra l'Amministrazione Renzi ed alcuni rappresentanti accreditati Uritaxi, ma semplicemente unidirezionalmente (senza reciprocità cioè) di alcuni rappresentanti accreditati Uritaxi, verso tutto ciò che nell'Amministrazione Renzi segna discontinuità nel modo di pensare e di agire da ciò che c'era prima, e che non ci era piaciuto affatto, come avemmo modo di dire all'Assessore Cioni – pur non ritrovando in lui il simbolo di quella stagione culturale e politica, ma semmai un gaucho che molte volte era capace di annaffiare di senso comune, le tendenze pro-sistema della subcultura radical chic. Infatti, credo che simpatia fino a prova contraria vada offerta alle giovani generazioni adulte che sì ancora hanno molto da dimostrare, ma che sono naturalmente accompagnate dalla motivazione a fare, migliorare, guardare fiduciosi al futuro. Diversamente, sfiducia fino a prova contraria, va offerta alle vecchie generazioni che nella putrida brodaglia attuale ci hanno accompagnato (e non mi riferisco al settore taxi in particolare, che invece importanti pilastri – si pensi a quello della piccola imprenditoria – mantiene).
Quello che vediamo continueremo a dirlo, a prescindere dal fatto che piaccia all'Amministrazione fiorentina. Se sul fronte della semplificazione della vita cittadina vediamo il rifacimento delle strade con un aumento dei lavori notturni, la pulizia stradale con tecnologie che facilitano la vita della gente, il progressivo aumento delle porte telematiche con sistema a semaforo, un crescendo costante di iniziative commerciali e culturali (richiamanti la letteratura e l'arte classica), la rottura (per ora verbale) del tabù dello sfruttamento viabile del sottosuolo, perchè non gioire di tutto ciò, a prescindere da chi ne sia il regista politico? Diversamente se vediamo aumentare fenomeni organizzati dalla criminalità, come la prostituzione a livelli che ricordano quelli della Salaria alle quattro del pomeriggio, oppure l'accattonaggio coartato di giovani (talvolta adolescenti) storpi, oppure non vediamo decollare le annunciate infrastrutture, o insoluti tutti i problemi che riguardano il settore taxi con il protrarsi e l'avvio di pratiche che violano la legge, con soluzioni inspiegabili – tanto da spiegarsi solo con ipotesi che non nobilitano i destinatari, ma che sono le uniche possibili secondo ragione – perchè non denunciarlo?

Claudio Giudici
Presidente Uritaxi Firenze

martedì 6 luglio 2010

Un +4,8% per i cittadini; un +50% per alcuni tassisti!

Quanto rischia di essere deciso dal Consiglio comunale fiorentino ha tutto il sapore del privilegio e delle leggi ad personam così tanto odiate.
Le 360 ore di servizio radiotaxi in più, sbandierate sui media locali dal Vicesindaco Nardella, rappresentano in sostanza un aumento del servizio taxi di appena il 4,8%. Tanto è irrisorio questo aumento, che conferma quanto è sotto l'evidenza di tutti: non esiste alcuna carenza di servizio taxi a Firenze. D'altronde, tutti i dati di settore lo confermano, e non a caso il servizio taxi fiorentino è considerato a livello nazionale in assoluto il migliore.
Il dato che fa veramente scalpore è che con questo provvedimento preso dall'Amministrazione Renzi, 60 tassisti vedranno aumentare la loro redditività di oltre il 50%, in quanto il turno di lavoro passerà dalle attuali 8 ore (di cui 5 con radiotaxi) a 12 ore (tutte con radiotaxi) nel giro di 10-12 mesi.
C'è da chiedersi del perchè di questo regalo fatto a questi 60 tassisti, in danno agli altri 594. Le ipotesi da mettere sul tavolo sono tre: 1) un capriccioso approccio snobbistico dell'Amministrazione alla questione, secondo la quale non sarebbe “bello” – seppur la fase di crisi del settore suggerisca l'inopportunità sostanziale di questa opzione – avere due tipologie di taxi a Firenze (come invece prevedeva il concorso di tre anni fa per l'assegnazione di nuove licenze taxi); 2) l'Amministrazione Renzi sta cadendo nel bluff portato avanti dalle rappresentanze dei 60 tassisti che beneficeranno del provvedimento, legatamente alle questioni inerenti al giudizio pendente di fronte al Consiglio di Stato; 3) alla luce della lettera pubblicata qualche mese fa su Il Giornale della Toscana a firma del Presidente di Confartigianato Taxi, dove si parlava di promesse fatte durante la campagna elettorale, e considerato che il 90% di questi 60 tassisti fa parte di questo sindacato, sorge spontaneo chiedersi che legame vi sia tra l'Amministrazione Renzi e Confartigianato.
Almeno una di queste tre ipotesi, nasconde il vero motivo di questo provvedimento.

Claudio Giudici
Presidente Uritaxi Toscana

sabato 3 luglio 2010

Interrogazione della Consigliera comunale Giocoli (PdL) sulla delibera licenze straordinarie S

INTERROGAZIONE

Oggetto: interroga il Sindaco in merito alla proposta di delibera 2010/00322 Licenze per l’esercizio del servizio taxi -determinazioni

Il sottoscritto Consigliere Comunale,
vista la proposta di delibera 00322/2010 dal titolo Licenze per l’esercizio del servizio taxi –determinazioni
vista l’urgenza determinata dalla prossima discussione in aula del provvedimento

INTERROGA IL SINDACO PER SAPERE

1) Se corrisponde al vero che vi è in atto una transazione che prevederebbe il pagamento di una sorta di risarcimento che verrebbe liquidato dai 60 titolari di licenze gialle in favore dei soggetti che hanno proposto ricorso davanti al Consiglio di Stato avverso il bando di concorso del Comune di Firenze
2) Se in virtu’ di tale transazione il Comune e i tre ricorrenti abbandonerebbero il giudizio in corso
3) quali sono le motivazioni per cui viene proposta al consiglio comunale la predetta delibera in tutta fretta senza aspettare l’esito della sentenza del Consiglio di Stato
4) se corrisponde al vero che oggetto del ricorso è solo una valutazione dei titoli e delle prove dei tre non vincitori
5) se corrisponde al vero che 16 o 17 titolari di licenze ordinarie che erano in collaborazione familiari con titolari di licenze “gialle “abbiano già provveduto a trasferire la licenze in questi ultimi mesi
6) se corrisponde al vero che 50 dei 60 titolari di licenze cd gialle erano già collaboratori familiari di tassisti ordinari
7) se è intenzione dell’AC porre delle limitazioni ai titolari di licenze ex gialli in caso di cessazione dell’attività
8) se è intenzione dell’AC ritirare in tal caso le licenze vietando il trasferimento tra privati
9) se corrisponde al vero che due dei 60 titolari di licenze gialle siano in procinto di trasferire ad altri privati la licenza una volta approvata la delibera dal consiglio comunale


il consigliere comunale

Bianca Maria Giocoli

venerdì 2 luglio 2010

Sulla mozione Fittante-Pugliese

Egrr. Consiglieri Fittante e Pugliese,

nonostante la mozione sul servizio taxi che riproponete, con una evanescente integrazione, si caratterizzi per un approccio evidentemente ideologizzato ed astioso nei confronti dei lavoratori che mi trovo a rappresentare, voglio provare comunque a sottoporvi alcune riflessioni in merito alle questioni che ponete.

Il primo aspetto che mi pare evidente è lo spirito che pervade tutta la mozione: il servizio taxi fiorentino non funziona. Si prevedono infatti: un aumento del numero delle licenze nei prossimi 5 anni, istituti di monitoraggio, aumenti del numero delle ore di servizio per parte della flotta, conversioni tecnologiche delle vetture, inasprimento delle sanzioni per violazioni regolamentari.

La mozione poggia in modo evidente su basi che non tengono conto della situazione reale del settore, sia dal lato del lavoratore che da quello dell'utente. Essa infatti parla di “continue disfunzioni del servizio, verificatesi in molteplici situazioni e sempre più oggetto di segnalazioni di protesta da parte dei cittadini (attese di circa 30 minuti in alcuni punti chiave come la Stazione ferroviaria e l’Aeroporto e nei grandi eventi e manifestazioni fieristiche) [!!!!] e considerando "la quasi" impossibilità di reperire un taxi in un tempo accettabile durante le giornate di pioggia e nelle prime ore della mattina e della notte [!!!]”. Se per il passato, ed in ogni caso per eccezionali e particolari situazioni, ciò poteva avere una qualche attinenza con la verità, oggi ricostruire la condizione del servizio taxi in questi termini è quanto di più lontano dalla realtà e frutto di un evidente approccio ideologico al settore.

Il testo della mozione fa riferimento in modo sintetico ad alcuni dati relativi al tasso di presenza taxi per abitante, ma non tiene conto della specificità fiorentina: ogni taxi ha un turno di servizio di 12 ore (a Roma per esempio ne ha 8), più altre 12 ore di “flessibilità” che entrano in funzione durante le fasi di esplosione del lavoro. E' purtroppo vero, che nell'ultimo biennio l'entrata in funzione delle 12 ore di “flessibilità” è stata un caso più unico che raro. L'entrata in stato di disuso del taxi multiplo – che ha come sua precondizione funzionale l'accumulo di utenza, per esempio, alla stazione (cosa che di fatto non si verifica più, se non per pochissimi minuti) – è una conferma indiretta del venir meno della possibilità di sfruttare la “flessibilità”.

Ed è proprio per questa ampiezza del turno di lavoro che a Firenze ha potuto diffondersi l'impresa familiare (uso del taxi da parte di 2 o più soggetti), facendo crescere il tasso reale di densità dei taxi per abitante a livelli prossimi a quelli di Roma (ma superiori in rapporto alla superficie cittadina ed al flusso turistico triplo di Roma) e superiori rispetto a Bologna e Torino.

Ed infatti, la situazione odierna reale in merito alla qualità del servizio taxi fiorentino è la seguente: le chiamate vengono evase nell'80% dei casi entro i 3 minuti; nel 92% dei casi entro i 5 minuti (dati annuali 2009 – Ufficio studi Uritaxi); tempo medio tra attesa (per il lavoratore e non per l'utente … ) e conclusione del servizio aeroportuale: 100 minuti (1- i 20 euro di tariffa fissa dovrebbero dare convenienza economica a tale intervallo di tempo; 2 – se il transfer per l'aeroporto con Ataf costa per 4 persone 20 euro, come si può considerare esoso a 20 euro il transfer in taxi?); posteggio taxi della stazione centrale costantemente colmo di vetture.

Lontani dalla tentazione di cadere nella facile demagogia di attaccare una delle due categorie più odiate dai cittadini (indagine Codacons 2008: al primo posto i benzinai … non petrolieri e banchieri, neanche messi tra le opzioni di scelta, ma benzinai e tassisti!), dovremo intanto guardare a questa situazione reale.

Alla luce di tutto ciò, possiamo commentare la parte prescrittiva della mozione.

Al punto 1) essa prevede l'allineamento delle licenze “S” a quelle ordinarie. Non badando in alcun modo alla situazione reale dei lavoratori, la proposta avvantaggia quella parte dei lavoratori che si trovano nelle condizioni più fortunate (in quanto detentori di una licenza conseguita tramite concorso e, per circa il 90% dei casi, già conduttori in impresa familiare titolare di licenza taxi).

Al punto 2) si richiede un qualcosa che dal punto di vista tecnico è insussistente.

Al punto 3), si richiede un osservatorio di monitoraggio del servizio, ossia un qualcosa di già previsto dalla legge Bersani (la commissione consultiva), ma con la variante di tenere escluse dall'organo, le società dei taxi. Evidentemente si ritiene la presenza minoritaria delle rappresentanze dei tassisti in questa commissione, così “pericolosa” da ritenere necessario togliergli ogni diritto di parola. Mi permetto di suggerire, vista la forza di questo impeto separatista in relazione a chi deve essere controllato e chi deve controllare, di fare un medesima proposta in Consiglio comunale, affinchè il Parlamento intervenga in merito alle funzioni di controllo che la Banca d'Italia deve esercitare sul sistema bancario, visto che essa è partecipata per circa il 95% da banche private e di cui dunque il suo Governatore ne è univoca espressione!

Comunque, in merito alla trasparenza del servizio, mi si consenta di ricordare la più volte manifestata intenzione da parte delle rappresentanze di categoria, di procedere verso una maggior trasparenza del servizio. A questo proposito, dunque, potreste sollecitare l'Assessorato allo sviluppo economico a dare effettiva esecutività alla delibera del Consiglio comunale del febbraio scorso per la trasparenza dei servizi di trasporto persone, ed a cui l'ultima proposta di delibera Nardella sul settore taxi fa meritoriamente riferimento.

La mozione, ripete poi, in merito alla trasparenza tariffaria, quanto già previsto appunto dalla delibera del febbraio scorso, ma procede verso un odioso accanimento sul fronte dell'inasprimento delle sanzioni. Questo inasprimento appare frutto di un approccio stereotipato, preconcetto, ideologico al settore, soprattutto se considerato che in merito al trasporto pubblico persone esiste un'emergenza truffe, che però riguarda il noleggio con conducente, che nella maggioranza dei casi sviluppa la propria operatività violando i presupposti di legge (divieto di posteggio su piazza, obbligo di rientro in rimessa, inizio del servizio dal comune autorizzatorio) e giocando di sponda con altre realtà economiche che abusando dell'affidamento del turista, estorcono cifre da capogiro (su cui però l'establishment culturale-politico-mediatico continua a tacere ed anzi a favorire su tutto il territorio nazionale). Qui sì che sarebbe opportuno richiedere l'inasprimento delle sanzioni!

Il punto 4) prevede: “aumento graduale, nei prossimi 5 anni, di un 10% delle licenze da destinare a veicoli a tasso di inquinamento ridotto.” Non mi è chiaro – soprattutto alla luce dell'inciso riportato successivamente tra parentesi – se intendiate aumentare la flotta con veicoli a basso tasso d'inquinamento (portandola dunque a circa 720 taxi), oppure favorire il processo di conversione di un 10% delle 654 licenze operative. Scommetterei sulla prima opzione … Se così, la previsione di un maggior fabbisogno di mezzi, è quanto mai ottimistica alla luce della debolezza dell'economia nazionale, europea e globale e delle prospettive che la instabilità dell'euro a la criticità della situazione finanziaria internazionale lasciano presagire. Nel secondo caso, invece, si tratta di un processo già in atto nel settore, sia per la necessità dell'abbassamento dei costi di gestione, sia per una maturata sensibilità “ecologista” (crescono in modo prepotente gli acquisti di Toyota Prius, e vetture a metano).

Al punto 5) si parla di “campagna di sostegno” (formula che non concretizzo chiaramente) per la conversione delle vetture in mezzi a basso impatto ambientale. Idem come sopra, ma se il processo viene aiutato concretamente dal pubblico, ben venga questa iniziativa.

Il punto 6) è opportuno riportarlo integralmente: “intraprendere un’iniziativa presso il Governo ed il Parlamento per modificare la legge n. 21 del 15.1.1992 in modo da eliminare le forti sperequazioni esistenti nelle varie città italiane sul valore effettivo delle licenze e sulle relative modalità di trasferimento” che è quanto di più funzionale possa esserci per mettere il settore in mano a quel ristretto oligopolio che il testo originario del decreto Bersani mirava a fare, ripetendo la “gloriosa” operazione compiuta già col commercio, col primo decreto Bersani. Mi permetto di definire velleitaria questa proposta, in quanto sarebbe un po' come proporre di eliminare le forti sperequazioni esistenti nelle varie città italiane tra gli esercizi economici o tra gli immobili.

Il punto 7) mira a creare il comprensorio, ripetendo dunque l'errore fatto in altre parti del mondo, dove con l'ampliamento delle zone di operatività tutti i taxi tendono naturalmente a collocarsi nel punto di maggior attrazione (il centro cittadino) finendosi così col raggiungere il risultato diametralmente opposto a quello auspicato, ossia privare di taxi le zone più lontane dal centro cittadino. Magie del liberismo … Un'operazione di questo tipo, affinchè non raggiunga risultati diametralmente opposti a quelli sperati,n potrebbe essere studiata solo in caso di una rigida regolamentazione.

A questo proposito è utile aprire una parentesi in merito alla genesi ed all'evoluzione storica del d. lgs. 114/98 più conosciuto come primo decreto Bersani sul commercio, che, proprio come avverrà con il punto 7) della vostra mozione, ha portato a concretizzare fini diametralmente opposti a quelli che vi riproponete.

Si arrivò a quel decreto dopo anni di martellamento del piccolo commercio (gli anni '80 rappresentarono la messa alle corde del mondo operaio; gli anni '90 la disintegrazione del piccolo commercio; con i primi anni del nuovo millennio si punta a colpire le professioni; il processo dunque colpisce progressivamente tutto il mondo del lavoro, favorendo sempre più i processi di sfruttamento a basso costo del mondo del lavoro e di concentrazione oligopolistica da parte di multinazionali, catene commerciali, studi professionali transnazionali: tutti ben partecipati dal settore finanziario). Con l'introduzione già nel 1992 da parte del Governo Amato della minimum tax si creò il presupposto per l'impoverimento ed il conseguente indebolimento dell'intero settore della piccola distribuzione, già in difficoltà per il periodo di recessione economica che riguardò il quinquennio '87-'92. Il decreto Bersani, dunque, non trovò grosse resistenze da parte dei commercianti, i quali erano stati indeboliti sia sul fronte economico che su quello morale (erano sistematicamente bollati come evasori). Il decreto Bersani poggiando sull'istanza demagogica di puntare a far sì che “l'anziana signora potesse avere sotto casa ogni genere di negozio” invece di esser costretta a lunghi spostamenti, e dunque mirante ad una più capillare distribuzione dei prodotti sul territorio, promosse l'eliminazione dell'obbligo del rispetto delle distanze tra attività del medesimo genere merceologico. Grazie all'eliminazione di tale vincolo, le grosse catene commerciali poterono cominciare ad aprire in prossimità di quelli che oggi con formula esotica, vengono chiamati centri commerciali naturali. Grazie alle enormi disponibilità finanziarie di queste catene, nonché alle linee di credito ultra-merito a queste concesse, queste ammazzarono la concorrenza fino ad arrivare a detenere oggi il 70% della distribuzione commerciale. Conseguentemente, ne derivò la moria delle piccole attività commerciali, ed il fine che il Bersani si proponeva – ossia favorire una più capillare distribuzione commerciale sul territorio – fu diametralmente quello opposto. Se dieci anni fa avevi tre negozi di sport in prossimità della tua abitazione, oggi ne hai uno a qualche chilometro di distanza, ben detenuto da qualche catena commerciale che non ha il problema dell'evasione, perchè nel frattempo i sistemi fiscali sono stati aggiornati, trasformando in legale ciò che prima era evasione, oppure consentendo quelle tecniche di transfer pricing che sono precluse ai piccoli, e che di fatto consentono di non pagare le tasse. Non dimenticando che la loro produttività è stata nel frattempo avvantaggiata della liberalizzazione del mercato del lavoro, che gli consente di avere dei costi fissi per il personale, ben più bassi rispetto a prima.

Magie del liberismo appunto.

Il punto 8) prevede di modificare l’attuale regolamento di rilascio delle licenze che, prevedendo un bonus per i “collaboratori familiari” crea di fatto dei privilegi per alcuni e una palese ingiustizia nei confronti di tutti gli altri cittadini che vogliono partecipare alla gara di assegnazione delle licenze, ma non tiene presente che si tratta di una previsione regionale e che non mira a dare vantaggio ai familiari, ma a chi ha già esercitato l'attività, così come in ogni altro settore economico, per semplice rigor di logica. L'art. 10, co. 3 della d.c.r. 131/95 recita:

“L'avere esercitato servizio di taxi in qualità di collaboratore familiare e/o sostituto alla guida del titolare della licenza per un periodo di tempo complessivo di almeno sei mesi, ovvero essere stato dipendente di una impresa di noleggio con conducente per il medesimo periodo, costituisce titolo preferenziale ai fini del rilascio della licenza per l'esercizio del servizio di taxi o dell'autorizzazione per l'esercizio del servizio di noleggio da rimessa.”

Il punto 8) è condivisibile poiché parla di rapporti di monitoraggio sul servizio taxi.

Alla luce di tutto ciò, la mozione ha una evidente ispirazione ideologica: orwelliana nei presupposti che la ispirano, completamente incurante della normativa di settore, incompetente dal punto di vista economico. Essa non tiene conto della situazione reale del settore e non tocca in alcun modo i punti veramente utili a migliorare il già ottimo servizio taxi fiorentino (a detta dei fruitori abituali del servizio): la viabilità, considerata tra le peggiori a livello nazionale ed internazionale; il proliferare esternamente al settore taxi, di forme di trasporto truffaldine che si riverberano negativamente sul servizio pubblico.

Ringraziando per l'attenzione, porgo auguri di buon lavoro e resto a disposizione per un eventuale confronto o semplici chiarimenti.


Claudio Giudici
Presidente Uritaxi Toscana
COMUNICATO
In merito alle affermazioni del Consigliere Fittante

Firenze, 01.07.10.

Parlare di “intimidazione”, come ha fatto il Consigliere comunale Giovanni Fittante in merito al comunicato con cui le organizzazioni sindacali dei tassisti hanno segnalato, che quanto va perfezionandosi in Amministrazione comunale in merito alle licenze taxi straordinarie, non rappresenti un corretto approccio sostanziale e legale, vuol dire non avere alcuna base di diritto penale. La stessa inconsistenza, d'altra parte, la ravvisiamo nella mozione sul settore taxi che per la seconda volta ripresenta, palese frutto di un approccio ideologico ed astioso nei confronti di un servizio pubblico di cui il Comune di Firenze deve essere fiero per l'efficienza, la qualità ed il sistematico approccio collaborativo con tutte le istituzioni cittadine. Non è infatti un caso che la confusa valutazione di Fittante, non abbia riguardato in alcun modo il Vicesindaco Nardella, con cui anche durante l'ultimo incontro il confronto è stato franco ed accompagnato da stima reciproca.

Per URITAXI Firenze: Claudio Giudici
Per UNICA TAXI CGIL: Roberto Cassigoli
Per SITAFI Asa Taxi CISAL: Fabio Machiavelli
Per UIL Trasporti settore taxi: Lanfranco Ricci

mercoledì 30 giugno 2010

Circa il "piano Nardella" per le licenze "S"

A parte qualche imprecisione tecnica ed un poco chiaro riferimento all' "aumento" del 3% dei taxi che la manovra Nardella comporterà, l'articolo de Il Giornale fa una ricostruzione piuttosto efficace della situazione in essere.

NARDELLA EQUIPARA LE «ULTIME» 60 LICENZE ALLE PRECEDENTI: È POLEMICA
Tassisti in rivolta contro il Comune

Uritaxi: «Un privilegio concesso senza motivo, impugneremo la delibera e inizieremo la lotta»

[30.06.2010 - Il Giornale della Toscana – MaGe]

Tira aria di battaglia, tra l'amministrazione comunale e i tassisti. Ieri pomeriggio il vicesindaco Dario Nardella ha portato in giunta una proposta di delibera che de facto equipara le «ultime» 60 licenze taxi – quelle concesse dalla precedente amministrazione tramite un apposito concorso - alle precedenti. Il documento è passato all'esame della giunta, e adesso finirà in consiglio comunale. Ma è già tempo di polemica: al di là del contenzioso ancora aperto per i tre tassisti che avevano fatto ricorso dopo il concorso, la "trasformazione" delle 60 licenze in altrettante simili a quelle già esistenti ha scatenato le ire delle associazioni dei tassisti, che non vedono di buon occhio quanto deciso da Palazzo Vecchio. «É un privilegio concesso a chi già era stato privilegiato con l'acquisizione della licenza tramite concorso. Una scelta spiega Claudio Giudici, presidente dell'Uritaxi - debole anche sotto il profilo della legittimità giuridica. Come categoria viviamo tempi difficili, con perdite di fatturato dal 30 al 50%, ci ritroviamo con un ampliamento del servizio che alla fine incide per il 3% (20 nuovi taxi su un parco di 600). E dire che abbiamo avuto l'aumento della Cosap e rinunciato per senso di responsabilità agli aggiornamenti tariffari». E ora? «Impugneremo la delibera, e agiremo con iniziative di lotta sindacale e legale».

lunedì 14 giugno 2010

COMUNICATO AI TASSISTI - A CHI GIOVA INTERROMPERE IL SERVIZIO STEWARD DI URITAXI?

Cari Colleghi,
l'iniziativa steward taxi ha creato purtroppo una serie di polemiche. Ringraziamo quei tanti che ci hanno moralmente sostenuto e ci hanno offerto la propria disponibilità per l'iniziativa; ci scusiamo invece con coloro che hanno ritenuto in qualche modo colpita la propria dignità, per avere coinvolto tutti i 654 tassisti fiorentini nell'iniziativa. O lavoravamo in questi termini, o non potevamo portare avanti l'iniziativa.
L'iniziativa era nata per superare il tempo delle chiacchiere e dare applicazione concreta a quel doppio fronte di azione che da mesi invochiamo per bloccare l'operare degli n.c.c. irregolari: 1) il fronte normativo che Bittarelli sta guidando a Roma; 2) il fronte commerciale su cui a livello locale riteniamo indispensabile agire per mettere l'utenza a conoscenza delle nostre tariffe, di modo da superare quel sistema organizzato da taluni portieri e da taluni n.c.c. per “fregarla”.

Per velocizzare i tempi – visto che la delibera consiliare per la trasparenza delle tariffe (un'iniziativa Uritaxi) dentro le strutture ricettive, le stazioni e gli aeroporti, tarda ad essere applicata – ci siamo detti: facciamolo noi di Uritaxi; se poi alle cooperative piacerà, lo faranno loro, e noi ci metteremo da parte. Così, abbiamo posto la questione all'attenzione delle dirigenze dell'Assessorato allo sviluppo economico, ed abbiamo convenuto che se l'iniziativa voleva avere un carattere informativo e non pubblicitario, si doveva informare l'utenza della presenza di tutti e tre i radiotaxi. Il nostro ragionamento è stato semplice: a noi interessa soltanto creare occasioni di sviluppo del lavoro.

Purtroppo però, appena partiti con l'iniziativa, sono cominciate le polemiche. Taluni personaggi – il cui modo di concepire l'attività sindacale, dove la polemica distruttiva finisce con l'avere la meglio sul costruire, non può da noi di Uritaxi essere minimamente condiviso – hanno esternato la propria indignazione per il fatto che nessuno sapeva dell'iniziativa. Ma non eravamo di fronte al Vicesindaco Nardella quando uno di costoro apponeva il primo adesivo sulla brochure? Così, il fatto denunciato da questi personaggi è pretestuoso, ed il vero motivo della loro indignazione sta nel fatto che l'iniziativa è stata portata avanti dalla sola Uritaxi. Questo è il vero motivo della loro indignazione! In merito alle autorizzazioni ricercate, perchè lo stesso puntiglio questi personaggi non lo hanno avuto in merito alla fantomatica donazione dei proventi derivanti dalle fantomatiche sanzioni della Commissione disciplina unitaria, di cui il legale rappresentante Cotafi non sapeva niente? Ed ancora, perchè questa indignazione questi personaggi non l'hanno mai manifestata per il fatto che delle brochure informative stampate per il fine che Uritaxi andava attuando, stessero da circa due anni a prendere polvere nei magazzini, invece che essere distribuite capillarmente all'utenza turistica? Perchè la stessa indignazione questi personaggi non l'hanno manifestata per il progetto internet che le loro stesse organizzazioni per ben due volte votarono e che non ha mai trovato applicazione? Perchè la stessa indignazione questi personaggi non l'hanno manifestata per la richiesta rivolta alla categoria di dotarsi di uno studio legale comune per affrontare l'attuale difficile fase (problema n.c.c., problemi con le licenze “S”, cosap, ecc.) per cui, anche a tal riguardo, le loro organizzazioni votarono favorevolmente per ben due volte? La nostra risposta a questi quesiti è questa: siccome queste sono tutte iniziative promosse da Uritaxi, per una questione di facciata tutti le votano favorevolmente, ma se poi non vengono attuate, se ne riversa la colpa sulle cooperative, e nessun genere di indignazione, pressione, denuncia, ha luogo.

Un grave errore, però, lo abbiamo commesso: sottovalutare la grandezza della ferita che in molti è ancora aperta per il comportamento avuto da alcuni colleghi titolari di licenze “S”. Abbiamo creduto di poter parlare alla testa della gente, richiamare il loro raziocinio, invitarli a mettere da parte infruttuosi approcci emotivi. Ed invece la subdola mossa di questi personaggi è stata quella di mettere il dito nella piaga di una ferita che hanno inteso sfruttare per meri interessi di sindacato. Non è questo il nostro modo di operare. Cerchiamo di guidare la categoria verso il bene comune; non di controllarla facendo leva sulla sua emotività. A chi giova l'interruzione della nostra iniziativa? Deve essere chiaro a tutti che se Uritaxi interromperà il servizio steward, precluderà ai tassisti fiorentini quelle opportunità che questa iniziativa può offrire. E' per questo che proveremo soluzioni diverse, pur di poter portare avanti l'iniziativa. Se invece lo vorranno fare le cooperative direttamente, o gli altri sindacati, noi gliene saremo grati, perchè della cosa potranno giovarne tutti i tassisti.

Nel precedente comunicato chiedevamo: “… interessano i benefici per i lavoratori o interessa gestire situazioni di potere?”. Ripetiamo la domanda.

Per chiudere, viste le voci messe in giro da questi signori, secondo cui noi vorremmo “sbiancare” le licenze “S” - ma come, proprio noi che non abbiam tra queste, fratelli, figli, nipoti, legami sentimentali, ma semplicemente rapporti di cordialità professionale? - nel comunicato del 28 u.s. scrivevamo: “[Circa la disciplina delle licenze “S”] Uritaxi si considera inevitabilmente vincolata dall'indirizzo che la categoria ha fatto emergere durante l'Assemblea unitaria del gennaio scorso. Conseguentemente, ogni diverso indirizzo che Uritaxi potrà sposare, dovrà essere prima rimesso ad un'ulteriore Assemblea unitaria di categoria chiamata ad esprimersi su eventuali nuove proposte.” Al Vicesindaco Nardella è stato ribadito che non gradiamo nessun ampliamento del numero delle ore di lavoro radio delle licenze “S” e che in ogni caso ci atterremo alle indicazioni provenienti dall'Assemblea unitaria dei tassisti. Tutto ciò, nella speranza che nel frattempo non vi sia stato qualche incontro tra qualche sigla sindacale e l'Amministrazione, dove la categoria è stata svenduta per niente.

Il Direttivo Uritaxi Firenze

Il peggior posto dove guidare? Firenze. Parola di turista - Corriere Fiorentino

La condanna senza se e senza ma arriva da Wendy Perrin, autrice «cult» di un seguitissimo blog su turismo e viaggi ed editorialista di Condè Nast: Resterai incastrato in strade strette, i cartelli? Enormi o non ci sono proprio.
Il posto peggiore un turista alla guida di un’auto? Firenze. È una condanna senza se e senza ma quella che arriva da Wendy Perrin, autrice «cult» di un seguitissimo blog su turismo e viaggi ed editorialista di Condè Nast (http://perrinpost.truth.travel). Una sentenza che si può trovare nel «Titanic Awards», altro sito dove si celebra «l’incerto risultato dei viaggi». E per la Perrin, a cui oltre tredicimila turisti ogni giorno chiedono aiuto per programmare i loro percorsi e segnalano anche servizi, opportunità e disservizi, la nostra è una città da angoscia per girare in macchina. Dopo aver scherzato («Il peggio posto dove guidare una macchina? Venezia!»), la Perrin mette Firenze accanto al Laos (peggiori bus), Luang Nam (in Cina, il peggior volo su un trabiccolo da 12 posti), Tiger Leaping Gorge (altra località cinese, la peggiore toilette).
Ma perché guidare a Firenze è peggio che nel resto del mondo? «Perché rimarrai incastrato in strette strade a senso unico che però scopri sono senza uscita. Strade che condividi con cassonetti della spazzatura, camion scarico e carico merci e biciclette. E i cartelli stradali sono o enormi, o non ci sono proprio», la butta giù dura la Pennin. Certo, non tutti nel blog sono d’accordo: e si apre il dibattito. Tra due fiorentini. Il primo, Giuliano, se la prende con Perrin: «E' vero che il traffico a volte è insostenibile, ma questa è anche una città medievale, parlare di strade strette è senza senso, un giornalista dovrebbe spiegare come stanno le cose». «Andiamo - gli ribatte Michela - nessuno mette in dubbio la bellezza di Firenze, ma anch’io mi trovo difficile girare nel traffico in città e non è un problema solo di strade strette.
Girando però anche nei blog della Perris, si scopre anche altro. Per esempio, un avvertimento a chi prende auto in affitto per girare la Toscana (questa volta, sull’autostrada). Molti turisti, quando controllano la spesa per la macchina presa a noleggio, si trovano una sfilza di costi aggiuntivi tra i 30 ed i 97 euro. «Questo perché il governo italiano ha messo sull’autostrada molto autovelox», spiega Mara. Due i tratti peggiori: uno di questi, l’A1 tra Firenze e l’area di servizio Chianti. «E ora ci sono anche le multe per i centro storici: 83 euro a infrazione». E tutto arriva fino a 6 mesi di distanza dalla fine del viaggio.

giovedì 20 maggio 2010

IL CODACONS CHIEDE L'ELIMINAZIONE DEL COSAP PER I TAXI DI FIRENZE

ASSURDO FAR PAGARE IL CANONE DI OCCUPAZIONE DI SUOLO PUBBLICO PER LE AREE DI SOSTA DEI TAXI


Pur considerando il ruolo delle associazioni dei consumatori, funzionale al progressivo processo di distruzione del mondo del lavoro - misurazione dei processi economici in termini finanziari piuttosto che in termini fisico-economici, implicito sfruttamento del lavoro a basso costo, comparazione semplicistica tra realtà non comparabili (paesi industrializzati, in via di sviluppo, del terzo mondo), ecc. - , così come va manifestandosi in modo sempre più manifesto sotto il sistema della globalizzazione finanziaria, sono meritevoli di attenzione gli aspetti che il Codacons sottolinea relativamente all'assurda sottoposizione del servizio pubblico taxi a regime c.o.s.a.p.
Infatti, il Codacons critica fortemente il Comune di Firenze, responsabile di far pagare ai tassisti della città il canone di occupazione di suolo pubblico per le aree di sosta taxi.
"Si tratta di un paradosso assurdo, che danneggia sia i tassisti, sia gli utenti che i turisti - spiega il Presidente Codacons, Carlo Rienzi - far pagare la Cosap ai taxi (situazione che non si verifica ad esempio a Roma) è come far pagare alle aziende dei trasporti pubblici la presenza delle fermate dei bus sul suolo pubblico. Si tratta, infatti - prosegue Rienzi - di un servizio pubblico, e non di un servizio privato, motivo per il quale non è possibilie far pagare ai tassisti tale canone.
Inoltre - conclude l'associazione - l'esistenza della Cosap a danno delle auto bianche fiorentine rischia di far incrementare le tariffe, caricando sugli utenti finali il costo di questa tassa; senza contare che la presenza di taxi presenta vantaggi anche sul piano ambientale, riducendo il numero di vetture private sulle strade".

Il Direttivo Uritaxi Firenze

giovedì 13 maggio 2010

Sviluppo della domanda di servizio e false credenze.

Firenze, 12.05.10.
Egr. Vicesindaco Nardella,
decorre oggi un mese dall'incontro del 12 aprile, mentre ben tre mesi sono decorsi dall'approvazione
consiliare della mozione sulla trasparenza delle tariffe dei servizi di trasporto pubblico. La stagione turistica è formalmente cominciata.
A rischio di apparire ridicolo a chi è scettico in merito al fatto che quella mozione troverà applicazione, così come altri progetti di sviluppo, sono a sollecitarLa a riguardo.
Il settore taxi, dall'avvio della crisi, ha dimostrato di avere la maturità necessaria per fare sistema, e così concepire l'interesse di parte come un qualcosa che deve essere armonizzato con l'interesse generale.
Ricordo infatti, che i lavoratori di questo servizio pubblico hanno: sospeso fino al marzo scorso l'applicazione degli aggiornamenti tariffari Istat; accettato anche attraverso i radiotaxi - per mero spirito di collaborazione, visto che non ne erano obbligati - l'introduzione del turno libero durante la manifestazione di Pitti Immagine dello scorso gennaio; accolto con piacere l'iniziativa da Lei richiesta di estendere all'intera giornata della Festa della Donna la scontistica prevista nella fascia oraria 21-02; tollerato l'aumento del 50% del cosap, che rappresenta un vero e proprio "azzardo morale" per più motivi.

Tutto questo all'interno di una crisi - che era forse imprevedibile per la politica, ma non certo per molti operatori economici - aggravata dall'incompetente decisione della precedente Amministrazione di aumentare la flotta taxi alla vigilia del pieno manifestarsi della stessa.
La discussione tra le rappresentanze del settore ed il Suo Assessorato è stata sistematicamente resa infruttifera dalla inopportuna disputa – inopportuna in relazione alla richiesta di allineamento tra licenze "S" e licenze ordinarie, non certo per quanto concerne la tacitazione delle cause che hanno portato alla pendenza di giudizio di fronte al Consiglio di Stato – che si ha internamente al settore, tra le 594 licenze ordinarie da una parte (espressesi in assemblea unitaria con l'unanimità di voti contrari all'allineamento delle licenze "S") e le 60 licenze "S" dall'altra.
Questa discussione è stata da Lei organizzata, attraverso quattro tavoli: problematiche inerenti le licenze "S"; problemi relativi all'operatività irregolare di molti n.c.c.; problemi di mobilità; tariffe.
Mi permetto di dirLe, che quando in un documento tecnico, come quello allegatoci all'ultima lettera di convocazione per il 19 c.m., si afferma:

"... una tale misura [di allineamento] risponderebbe anche all’esigenza di potenziamento del servizio taxi [!!!] sia per un miglior contenimento di emissioni inquinanti [!!!] e segnatamente PM 10 come previsto dalla deliberazione della G.R.T. n.246 del 1 marzo 2010 (allegato A, lett. A n5), che per soddisfare una domanda in crescita anche a seguito delle recenti misure di pedonalizzazione [!!!] ...",

non se ne può che evincere, che non è chiara la situazione di crisi in cui versa il settore.
La tabella sotto dovrebbe fare un po' di chiarezza:

Richiesta taxi 2009 Dichiarato lo stato di crisi nazionale del settore
Firenze -30,00% Valutata l'eliminazione della “flessibilità”
Roma -40,00% Ottenuto aumento delle tariffe
Torino -30,00%
Bari -70,00% I tassisti cercano feste private su Facebook
Palermo -50,00%
Napoli -40,00% Tassisti in agitazione
Genova -30,00% Richiesto aumento delle tariffe
Parma -25,00%
Bologna -10,00%
Milano -40,00% Sospesa la doppia guida
(Fonti: Repubblica e Corriere della Sera).

Ora, a parte il fatto che come constata oramai ogni cittadino, non esiste alcuna carenza di servizio, semmai un eccesso di offerta che crea disagi di viabilità anche agli altri mezzi, per lo straboccare dei taxi dai posteggi (oltre che all'aeroporto ed alla stazione SMN, penso anche ai posteggi di Unità, Vespucci, Careggi, Santa Croce, Starnina, Pio Fedi, Rifredi), divenuti piccoli rispetto ai fermi di stazionamento procurati dalla bassa domanda di servizio (e dall'occupazione abusiva di mezzi non autorizzati), ma in ogni caso, può parlarsi seriamente di "potenziamento del servizio" - come fa quel documento tecnico - con un aumento del 3% dell'offerta taxi che l'allineamento procurerebbe? Sempre per la medesima ragione, può parlarsi seriamente di "contenimento di emissioni inquinanti"? Ed in merito alla "domanda in crescita", a cui addirittura avrebbe contribuito la pedonalizzazione, quali sono i dati tecnico-statistici in Vostro possesso per affermare un qualcosa che, quanto meno lascia perplesso chi sta per strada tutto il giorno?

E' ovvio infatti, che se queste sono le credenze che riguardano lo stato in essere del nostro servizio, l'avvio di progetti di sviluppo diretto o indiretto della domanda di servizio, è minata sul nascere.

Cordialmente saluto ed auguro buon lavoro.

Claudio Giudici
Presidente Uritaxi Toscana

martedì 11 maggio 2010

A TUTTE LE ORGANIZZAZIONI NAZIONALI DEL SETTORE TAXI

08.05.2010 (Roma) - Nell’ultima riunione del parlamentino abbiamo siglato un documento dove si proclama lo stato di agitazione della categoria, perché insoddisfatti dell’ultima stesura delle modifiche all’1 quater che secondo il Ministero era quella definitiva.
Abbiamo quindi richiesto un incontro urgente con il Ministro e, nel caso il Governo dovesse procedere unilateralmente nell’approvare le modifiche da noi NON CONDIVISE, ci siamo impegnati a proclamare una manifestazione nazionale della categoria. Abbiamo inoltre convenuto che, nonostante il prezioso impegno dei suoi componenti, il tavolo tecnico aveva esaurito il proprio mandato.
Nel frattempo, Nicola Di Giacobbe “scalpitava”, accusando tutti gli altri sindacati di non voler scioperare perché affetti dalla sindrome del Governo amico (malattia da lui ben conosciuta perché ne è stato affetto a lungo ai tempi del governo Prodi/Bersani – quando, nonostante avessero già liberalizzato il sevizio per decreto, abbiamo dovuto prenderlo per il “gravattino” per farlo scendere in piazza con noi, per quanto era malato. Stessa cosa quando Veltroni era sindaco di Roma).
Oggi arriva dal Ministero una convocazione del tavolo tecnico.
Per il momento non vedo ancora nessuno rilevare che NON C’E’ STATA ANCORA NESSUNA CONVOCAZIONE DEL PARLAMENTINO DA PARTE DEL MINISTRO, come da noi richiesto, ma semplicemente una convocazione del tavolo tecnico che, tra l’altro, non c’è più.
Ma la cosa più sorprendente, è che anche lo stesso Di Giacobbe, in genere molto attento ai particolari, stavolta non rileva affatto tale anomalia, e mette addirittura a disposizione la sua sala per dare mandato al tavolo tecnico di recarsi all’incontro con il Ministero, chiedendo cortesemente al Ministero stesso di posticipare la riunione in orario pomeridiano o serale per chi viene da lontano…. E pensare che soltanto il giorno prima, lo stesso Di Giacobbe aveva inviato a tutti i sindacati una comunicazione dove, in seguito a un ordine del giorno approvato dal Parlamento, si insisteva sulla necessità di una manifestazione nazionale.
Allora mi chiedo, che cosa è cambiato in un solo giorno? Dovete scusarmi, ma nonostante lo sforzo, io non riesco ancora a dare una spiegazione logica a tutto quello che sta succedendo. L’unica chiave di lettura che riesco a trovare, è che ci stiamo prendendo in giro l’uno con l’altro... o forse Di Giacobbe nella sua comunicazione del giorno successivo (07.05.2010), intendeva mettere a disposizione la sua sala, non per dare mandato al tavolo tecnico, ma per organizzare la manifestazione nazionale? Sinceramente, non ci si riesce più a capire niente. Forse sarà una strategia? Personalmente vedo troppa incoerenza nei nostri atteggiamenti dal punto di vista sindacale, e credo di non essere l’unico ad avere questa sensazione.
Per quello che riguarda la nostra organizzazione ribadiamo la nostra posizione con molta chiarezza: per noi l’ultima stesura del documento del Ministero è INACCETTABILE, perché attraverso le così dette eccezioni e attraverso i contratti, vengono vanificati tutti i principi e i contenuti che erano all’origine del milleproroghe. Inoltre, secondo noi il tempo massimo è stato ormai ampiamente superato ed è giunta l’ora di AGIRE.
Quindi nessun incontro con il ministero, se non quello chiarificatore richiesto dal parlamentino con il Ministro. Se ciò non dovesse avvenire in tempi brevi, riuniamoci sì, ma solo per decidere le azioni di lotta da intraprendere. Vorrei pertanto invitare tutti i rappresentanti sindacali nazionali, compresi i componenti dell’ex tavolo tecnico, a non ripetere l’errore che è stato già commesso in passato di assumersi la responsabilità di recarsi all’incontro, senza alcun mandato del parlamentino.
Se poi invece qualcuno pensasse che l’ultima stesura del documento del Ministero fosse un buon risultato, lo dica chiaramente. Noi siamo consapevoli che le poche righe che stiamo scrivendo determineranno il nostro futuro, coinvolgendo i destini di migliaia e migliaia di persone.
Proponiamo quindi di attivarci per sottoporre il testo ad un’assemblea nazionale della categoria, dove saranno direttamente i tassisti ad avere la possibilità di decidere di quale morte morire.
Spero di essere stato sufficientemente chiaro. Non credo che occorra aggiungere altro, per il momento.

Loreno Bittarelli
Presidente Nazionale Uritaxi

mercoledì 5 maggio 2010

 Al Sig. Sindaco del Comune di Firenze Dott. Matteo Renzi

Al Vicesindaco e Assessore allo Sviluppo Economico del Comune di Firenze Dott. Dario Nardella

Oggetto: interrogazione su eventuali forme di concorrenza sleale, in relazione al c.o.s.a.p.

Siamo a richiedere se il canone per l'occupazione del suolo pubblico gravi o meno anche sulle imprese di trasporto turistico (......, ecc.), e se sì, se per importi al mq eguali a quelli sostenuti dal servizio pubblico taxi.

Questi vettori, infatti, sono tutti dotati di piazzole di stazionamento come il servizio taxi.

In caso di risposta negativa alle domande di cui sopra:

1 – le succitate imprese per il trasporto “turistico”, afferiscono al trasporto pubblico di linea?

2 – qual è l'elemento di discrimine tra il servizio di trasporto pubblico di linea ed il servizio di trasporto pubblico taxi, che porta a gravare col c.o.s.a.p. quest'ultimo?

Richiediamo tutto ciò, ovviamente, affinchè la Sua Amministrazione possa valutare se una situazione discriminatoria, che perfezioni pratiche di concorrenza sleale, sia in essere.

In attesa di una risposta della Sua Amministrazione comunale, augurando un buon lavoro, cordialmente salutiamo.


Firenze, 4 maggio 2010.

Claudio Giudici
Presidente Uritaxi Firenze

giovedì 15 aprile 2010

A braccetto con la ragione


Firenze, 14.04.10 - Nelle ultime ore la disinformatia si è messa all'opera: la parola d'ordine è “Uritaxi va a braccetto con l'Amministrazione!”. Il bello è che questa solita opera di disinformazione è attuata da coloro i quali sono andati a braccetto con le amministrazioni precedenti; quelle amministrazioni che hanno tollerato il radicamento degli n.c.c. irregolari sul territorio; consentito l'avvio del fenomeno dei bus turistici senza che fosse sfruttata l'opportunità per la categoria di parteciparne; contribuito, in modo più o meno diretto, a creare il papocchio relativo alle licenze “S”.

Circa quest'ultimo punto, abbiamo sul capo la spada di Damocle di una sentenza del Consiglio di Stato, che se arrivasse, aprirebbe un disastroso scenario.

Oggi, abbiamo un'Amministrazione che, diversamente da quelle che erano le nostre stesse aspettative iniziali, ha dimostrato un insolito decisionismo. Siccome questa Amministrazione fino al 2013 almeno, sarà il primo interlocutore con cui avremo a che fare, ritengo che a prescindere dalle simpatie politiche, si debba avere sistematicamente un approccio costruttivo: per il bene dei tassisti e per il bene della Città. Questo non implica l'obbedienza alle ingiustizie. Nessuna ingiustizia sarà tollerata!

In una fase storica in cui il fenomeno della concertazione – che è un fenomeno co-decisionale per essenza – è stato dichiarato superato, è chiaro che non si decide più insieme, ma al massimo, si viene interpellati in via consultiva. Personalmente, sono piuttosto disincantato dal mito della concertazione, che, se rimesso ad un'analisi di principio e storica (dal protocollo Ciampi in poi), non può esser considerato un fenomeno positivo in quanto fraudolentemente legato all'inflazione nominale piuttosto che a quella reale.

Dunque, lo urlo a rappresentati e rappresentanti: i sindacati vengono solo consultati! Per esser oltre che consultati, anche autenticamente ascoltati, bisogna che autenticamente si voglia dialogare con l'Amministrazione. Quando nella “lista della spesa” che presentiamo a degli assessori, si richiedono i bagni per i tassisti, è auto-evidente che non si è portatori di un autentico spirito di dialogo, ma si stanno facendo i capricci. Quando ci presentiamo di fronte a delle istituzioni – come successo con l'incontro del 12 c.m. – e ci si permette di rivolgerci con esternazioni del tipo “ma che ci prendete per il culo!”, “te tu ti devi mettere nel capo”, od altro, ritengo che si fomenti nell'interlocutore una insana voglia di rivalsa, che però – è bene ricordarlo – non ricade semplicemente sul “coraggioso” che si è posto in quei modi, ma su un'intera massa di lavoratori.

Il quadro politico di fondo, all'interno del quale rischiamo di essere intrappolati, è piuttosto critico. Vi sono una serie di spari incrociati, dove nel mezzo rischiamo di finirci noi.

Ieri sono stato chiamato da un giornale locale affinchè potessi intervenire con una dichiarazione ufficiale. Alla luce della situazione emersa tra il 12 ed il 13 c.m., ho ritenuto inopportuno intervenire. Rispondere colpo su colpo non ci aiuta, perchè non ci fa risalire all'origine dei problemi. L'Amministrazione, intorno a questa storia delle licenze “S”, è in seria difficoltà, ed il prezzo della sua difficoltà rischiamo di pagarlo noi. E' dunque nostro interesse fare in modo che essa individui un modo efficacie, grazie a cui togliere le castagne dal fuoco. Allo stato attuale, nessuno sa, se essa lo abbia individuato. Venerdì dovremmo conoscere l'indirizzo ufficiale dell'Amministrazione. Fino a quel momento ogni chiacchiera servirà soltanto a creare caos tra i lavoratori.

Circa l'accusa che mi rivolge l'Unica Taxi – Cgil, di tacere in merito alle “problematiche ed affermazioni” fatte dal Vicesindaco Nardella, la cosa è vera e così motivabile: 1) sulla possibilità di concessioni da fare alle licenze “S”, sono vincolato dall'Assemblea Uritaxi (anche le altre rappresentanze sindacali si sono fatte vincolare?); 2) le 60 licenze “S” chiedono insistentemente più ore radio a causa della carenza di lavoro che colpisce tutta la categoria (e non solo le “S”): mi sono già più volte espresso sia dal punto di vista morale che dal punto di vista economico, sulla inopportunità di questa insistenza.

La mia lettera al Vicesindaco Nardella, ribalta coscientemente l'ordine dei temi, mettendo al primo punto la questione dello sviluppo e proponendo progetti concreti. Infatti, come più volte ho ripetuto negli ultimi due anni, dobbiamo ricreare le condizioni di redditività oraria per risolvere i problemi di tutta la categoria. Se ciò viene raggiunto, saranno i titolari delle licenze “S”, i primi a placare l'insistenza delle loro richieste. Parallelamente, se il lavoro torna a crescere, saranno i titolari di licenze “O”, i primi a veder come opportuno un progressivo allineamento delle “S”, prima che l'Amministrazione decida di emetter nuove licenze. Non si veda tutto ciò come utopistico: su piccoli numeri come sono i quantitativi taxi, come bastano piccoli cali in termini assoluti per veder crollare il lavoro, così bastano piccoli aumenti in termini assoluti per veder riesplodere il lavoro.
Dunque, ricapitolando: in merito alla sentenza del Consiglio di Stato, sia l'Amministrazione ad agire efficacemente (noi abbiamo più volte invitato la categoria a dotarsi di uno studio legale; nell'inazione, vi abbiamo proceduto con le nostre forze); in merito alle 60 licenze “S” in attività, l'Amministrazione adotti progetti di sviluppo ed i problemi saranno risolti automaticamente.


Claudio Giudici
Presidente Uritaxi Firenze

martedì 13 aprile 2010

Sviluppo, legalità, efficienza.


Firenze, 13 aprile 2010.
Egr. Vicesindaco Nardella,
sulla scorta dell'incontro di ieri, cerco di delineare il quadro della situazione.

Siamo appena entrati nella stagione turistica, quella che per i lavoratori del settore taxi dovrebbe consentire di mediare la magra autunnale ed invernale. Alla luce di ciò, l'occasione di incontro avutasi ieri, poteva essere d'oro, per parlare di ciò che all'o.d.g. Lei stesso aveva posto: 1) aspetti inerenti alla mobilità ed aree di sosta e problematiche relative al noleggio con conducente; 2) erogazione del servizio ed attivazione iniziative promozionali dell’Amministrazione comunale.

Partirò dallo sviluppo, in quanto a tal riguardo la discussione è stata sostanzialmente nulla ed, ancora una volta, si è passata circa metà del tempo a parlare di questioni burocratiche, delle cui parti determinanti, non è ancora chiaro cosa fare.

Se noi dessimo impulso immediato alla concretizzazione della delibera consiliare sulla trasparenza delle tariffe, avremmo già contribuito a colpire alla radice più problemi: le forme di raggiro del turismo che tanto danno recano alla Città; il calo del lavoro del settore taxi.

Avrei voluto presentarLe – lo faccio ora – un progetto e-commerce – all'interno della categoria più semplicemente conosciuto come “progetto internet” – che sareste in Italia i primi a patrocinare, promuovere, (magari) finanziare. Esso non è un semplice progetto informativo. Esso mira a fare branding in merito al marchio “Firenze” oltre a quello “taxi” o “Florence Taxi”. Esso potrebbe riguardare tutta la categoria (Socota, Cotafi, InTaxi, licenze “O”, licenze “S”, singoli e conduttori). Esso necessiterebbe di: 1) un sito web dedicato; 2) una serie di partnership con gli operatori del turismo on line ed off line; 3) un promoter professionale che implementi e curi gli accordi; 4) del personale (hostess o steward) per l'accoglienza all'aeroporto ed alle stazioni, da reperire nella forma del tirocinio presso gli istituti di formazione competenti.

Così il livello amministrativo, il settore taxi, quello turistico e quello formativo, sarebbero tutti uniti dal collant della tecnologia internet, in un progetto comune dove si fa sistema e si crea sviluppo grazie alla direzione d'orchestra del Suo Assessorato.

Questo progetto lo avevo personalmente seguito, ottenendo il consenso di tutte le rappresentanze, ma poi si è fermato per motivi di deficit di lungimiranza e di coraggio.

Ieri ho avuto fugaci trenta secondi circa, per accennarle la cosa, resi esausti dalle altre questioni.

Ritengo che se lavorassimo di più ai progetti di sviluppo, ogni altro problema diverrebbe secondario. La stessa insistente richiesta delle licenze “S” di avere più ore radio, verrebbe automaticamente assorbita o resa opportuna, dalla maggior domanda di servizio oraria che avremmo grazie a quelli.

L'incontro, invece, ha primariamente sviscerato, di fronte all'opportuna presenza dell'Ass. Mattei, alcune problematiche di mobilità: via dell'Oriuolo, via Valfonda, le aree di sosta. In merito a queste ultime, talune rappresentanze hanno avanzato addirittura la richiesta, definiamola naif, di avere dei bagni.

In generale, direi che nel settore del trasporto persone dobbiamo far tornare a dominare un principio di legalità e di efficienza.

In merito alla legalità, per le questioni 1) aree di sosta (posteggi taxi), 2) vettori alternativi (n.c.c. ed auto di cortesia in particolare), 3) vettori non alternativi ma che si presentano come tali (risciò), siamo di fronte ad un deficit che non aiuta il servizio pubblico taxi del Comune di Firenze. Circa i punti 2) e 3), possiamo rilevare un generale quadro di illegalità, come elemento decisivo per la stessa vita del fenomeno.

Se non visualizziamo questo principio di legalità non possiamo, in via sistematica, concretizzare quelle azioni necessarie ad una corretta funzionalità di tutto il settore del trasporto persone. Dunque, in concreto, le aree di sosta taxi devono essere ben tratteggiate, ed i veicoli non autorizzati lì presenti devono essere sanzionati e/o rimossi; gli n.c.c. autorizzati da comuni diversi da quello fiorentino, se posteggiano in rimesse presenti sul suolo fiorentino devono essere sanzionati (la polizia amministrativa segue un taxi durante tutto il tragitto di un servizio, così la stessa cosa può fare con un n.c.c.); agli n.c.c. deve esser chiesto conto di una commessa di servizio documentabile, proprio come al vigile il tassista che vuole prelevare qualcuno all'interno di piazza Duomo, documenta la richiesta di servizio tramite il dispositivo elettronico. Tutto ciò per dire che se i controlli si vogliono fare, si possono fare già alla luce dell'attuale legge 21/92. Lo stesso vale per i risciò, la cui sostenibilità economica è consentita soltanto dall'illecita richiesta di un corrispettivo mascherato nominalmente dal termine mancia (a titolo di verifica, si provi a dare una cifra inferiore agli 8 euro), proprio perchè il fulcro del fenomeno, tra tutti gli escamotage normativi di contorno, non è lecito.

In merito ad alcuni di questi punti, possiamo già rilevare i primi interventi amministrativi.

Circa l'efficienza del servizio, continuiamo a ripetere che serve poter circolare, ma ben comprendiamo che il piano delle preferenziali di cui hanno parlato anche le testate locali, non possa essere attuato finchè non diverrà definitiva la viabilità del trasporto pubblico di linea. D'altra parte, sempre in merito all'efficienza del servizio, il lavoratore deve contraddistinguersi per la cortesia nei confronti dell'utenza, e ben possiamo comprendere che dubbi in merito all'effettività della stessa abbiate, quando, come rappresentanze, ci poniamo di fronte a Voi in modo che definire colorito è eufemistico.

Augurando un buon lavoro, cordialmente saluto.


Claudio Giudici
Presidente Uritaxi Firenze

P.S.: Le allego le foto del posteggio taxi di via Roma, al di fuori del quale stamani ho lasciato la mia vettura taxi (passibile di multa), perchè in quello vi erano indebitamente posteggiati un furgone ed un n.c.c.

domenica 21 marzo 2010

Tonfi, ubriachi, e due ore di attesa per non veder tutelato il diritto all'occupazione del suolo pubblico

Firenze, 21 marzo 2010.















Gent.ssimi Sindaco Renzi, Vicesindaco Nardella, Ass. Mattei,
mi rivolgo contemporaneamente ai livelli istituzionali che rappresentate, perchè questi vengono a coprire le questioni che qui vengo a proporVi, dopo il mio “folkloristico” ultimo sabato di lavoro serale.
Sabato 20 u.s., mi sono trovato costretto alle ore 21,21 a richiedere l'intervento della Polizia Municipale, per l'occupazione da parte di dieci mezzi privati di tutto il posteggio taxi di via il Prato, obbligando le vetture del servizio pubblico “taxi” a sostare in doppia fila, occupando parte dell'unica corsia di marcia in direzione centro.
Alle 23,29 – dopo due ore ed otto minuti (!) – vengo richiamato dall'operatore che seguiva il caso, il quale mi comunica che gli agenti non hanno potuto procedere, a causa di “segnaletica contraddittoria”. Con riferimento a via il Prato n. 5 (di fronte al posteggio taxi), dovreste trovare i dettagli del caso segnalato ed archiviato dalla Polizia.
Ben comprenderete che questo caso offre lo spunto per una serie di questioni.
Primo, l'intervento della Polizia Municipale avviene dopo un tempo spropositato dal fatto denunciato; secondo, il posteggio taxi per cui si paga un canone di occupazione del suolo e per cui proprio in questi giorni ci chiedete un maggior importo, non è né di fatto tutelato, né in potenza tutelabile, se quelli sono i tempi di intervento (e quelli sono!). Il fatto che fosse sabato non discrimina. Infatti, giorni prima, verso le 17 segnalai il medesimo problema al posteggio taxi di piazzale Donatello. Otto vetture private lo occupavano. Dopo un'ora e trentasei minuti vengo richiamato dall'operatore, il quale mi chiede se mi trovavo sempre sul posto (!). Di questi tempi capita di stare anche novanta minuti fermi ad un posteggio in attesa di un servizio, ma sarebbe catastrofico se ciò avvenisse di fronte ad una clinica di un pomeriggio feriale!
A scanso di equivoci, tengo a precisare, che da parte mia non vi è alcuna implicita critica al lavoro apprezzabilissimo degli operatori della Polizia Municipale. Trattasi delle ovvie conseguenze procurate dai tagli imposti dal patto di stabilità!
A parziale prova del sabato di cui Vi rendo conto, allego una foto che purtroppo non ho potuto fare a pieno campo, a causa della presenza sul posto di due signori in evidente stato di ubriachezza, che dopo aver recato disturbo al kebabbaro di fronte al posteggio taxi, decidevano di mandare a quel paese i tassisti posteggiati in doppia fila. Proprio per questo, ritenevo di non prodigarmi in plastiche posizioni fotografiche che attirassero l'attenzione dei due signori, onde evitare il ripetersi dell'esperienza vissuta qualche giorno prima, in via Panicale, verso le 19,30, dove un gruppetto di signori pensavano bene di prendere a calci il paraurti anteriore della mia vettura, mentre passavo a passo d'uomo con due impauriti turisti francesi, prossimi ad entrare in un ristorante della zona. Oppure ancora, quanto capitato sabato scorso ad un collega, padre di famiglia prossimo alla sessantina, che al Ponte alle Grazie, anch'egli con tanto di utenza in vettura, si è preso un “tonfo” sul vetro della vettura, da parte di un gruppetto di ragazzi alterati dall'alcool (giorni prima mi era successo la medesima cosa in via Verdi).
Concludendo, vista la difficile risoluzione delle criticità che derivano dai casi che Vi sottopongo (carenza di forze di polizia, cultura dell'abuso dell'alcool, ecc.), sono a chiedere: personalmente, come già vi ho esternato, ritengo quanto mai inopportuno il rialzo del cosap che andate attuando, ma per quanto riguarda il servizio pubblico “taxi”, ritenete veramente opportuno elevare questo canone, quando in Italia per questo servizio, è un caso più unico che raro il pagarlo, e quando l'usura ed i relativi costi manutentivi che esso genera sono sostanzialmente nulli, e considerata la sostanziale impossibilità a tutelare il diritto che deriva dal pagamento del canone (che in realtà dovrebbe essere un presupposto ontologico del servizio)?

Augurando buon lavoro, porgo distinti saluti.

Claudio Giudici
Presidente Uritaxi Firenze